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Come se non bastasse il drammatico clima creatosi in questi giorni tra il personale docente a seguito delle assunzioni legate alla deportazione fuori dalla propria regione di residenza -così disposte dalla recente e contestatissima legge di riforma della scuola- altra fibrillazione colpisce ora anche il mondo del personale precario ATA.
E la Cisl non ci sta: “IL GOVERNO HA BLOCCATO le assunzioni a tempo indeterminato per il personale Amministrativo e tecnico perchè l’intenzione è quella di mandare nelle scuole il personale in esubero delle defunte Province. E questo smentendo clamorosamente gli impegni pregressi e ribaditi in più occasioni dalla Ministra Giannini. Insomma IL PERSONALE DELLE EX PROVINCE CHE NON trova posto in altri enti si vorrebbe mandarlo nelle scuole a scapito di quanti erano in lista d’attesa da tempo.
La Cisl Scuola si fa oggi portavoce di questa componente del mondo della scuola . La disoccupazione non può abbattersi nel silenzio della politica su oltre 500 dipendenti ATA sardi a tempo determinato e sulle relative famiglie, prevalentemente monoreddito e già in difficoltà per i bassi stipendi con i quali devono sforzarsi ogni mese di reggere la propria vita. La Sardegna non può consentire anche questo !
La Cisl proporrà assieme agli altri sindacati un intervento politico per richiamare il Ministro dell’Istruzione alla responsabilità delle decisioni politiche. Inoltre, continuerà a ricorrere alle vie legali per il ripristino del diritto alla stabilizzazione, già sancito anche dalla Corte di Giustizia europea e non rispettato, per i lavoratori ATA che hanno lavorato per almeno 36 mesi con contratti su posti vacanti.
Siamo in presenza di un pressappochismo amministrativo che genera un’ allarmante situazione a cui le istituzioni e le forze politiche sono chiamate a dare risposte esaustive e in tempi rapidi.Chiediamo che anche la Regione Sardegna si faccia carico di un intervento presso l’amministrazione centrale in difesa del personale della scuola”.