Sentinelle in Piedi, ma perchè? Cosa significa? Quali sono davvero i loro valori? Lo abbiamo chiesto in questa intervista a Emilio Ghiani, portavoce delle Sentinelle cagliaritane, in vista del Family Day.
Perché vi opponete alle unioni civili?
Perché il matrimonio è la sola unione civile. Lo riconosce la Costituzione, prendendo atto che la famiglia pre esiste rispetto alla carta stessa, che questa “società naturale fondata sul matrimonio” è l’unica capace di garantire la prosecuzione delle generazioni e quindi la costruzione della società. Il matrimonio – e quindi la famiglia – non si fonda sul “sentimento”. Non è lo Stato a rendere unite due persone. La disciplina del matrimonio parla di diritti e di doveri fra marito e moglie e nei confronti dei figli, parla di obbligo reciproco alla fedeltà, di assistenza morale e materiale, di fissare l’indirizzo della vita famigliare.
E quindi perché due uomini o due donne non possono essere unite in un “matrimonio civile”?Due uomini o due donne non potrebbero essere due ottimi genitori?
Non è solo questione di differenza genitoriale, è, prima ancora, una questione di complementarietà uomo donna, di responsabilità, di fedeltà e di progettualità dell’amore sponsale, di apertura alla vita. Ciò è possibile solo dove c’è l’unione stabile tra un uomo e una donna.
Perché siete contro la stepchild adoption?
Con il ddl Cirinna’ stanno cercando di farci credere che questo testo sia uno strumento necessario a garantire dei diritti ad una supposta categoria di persone discriminate per il loro orientamento sessuale, invece questo testo legittima l’oggettivazione di un bambino che viene strappato dai suoi genitori biologici. Ma perché dite che questa legge è contro il “vostro” matrimonio? Questa legge è contro il matrimonio perché legittima la considerazione di un figlio come un oggetto. Se questo testo diventasse legge due persone adulte avrebbero il diritto, in funzione unicamente di un desiderio, di fabbricare un bambino con gameti e utero esterni, sfruttando il corpo di donne straniere (che avvenga a pagamento o meno, resta inaccettabile) di tornare in Italia e di vedersi riconosciuto quel bambino come figlio, quando figlio non è.
Lei andrà al Family Day previsto per il 30 gennaio?
Si, ci andro’ assieme a tante realtà associative, movimenti, e semplici persone di buon senso, il popolo che sabato sarà al Family Day per dire un no netto al ddl Cirinnà, un no senza se e senza ma. Non può esserci mediazione quando si parla di famiglia.
(foto Renato Scano)










