“Il governo dell’acqua, in Sardegna, deve restare in mano pubblica”. Lo sostiene Emilio Usula, primo firmatario di una interpellanza indirizzata al Presidente Pigliaru e all’Assessore Maninchedda, e sottoscritta da una dozzina di consiglieri, (oltre all’altro esponente Rossomori, Paolo Zedda, da Sel, Sinistra sarda, Socialisti e alcuni esponenti del Pd).
Il documento prende le mosse da alcune dichiarazioni pubbliche di Maninchedda, secondo il quale occorrerebbe promuovere l’ingresso di capitali privati nella compagine sociale di Abbanoa.
Il documento cita il referendum del 2011, con il quale il popolo sardo si è espresso “per la gestione pubblica della risorsa idrica”, la quale va gestita secondo “criteri di solidarietà” e in modo che ne vengano salvaguardate la salubrità e la fruibilità, al fine ultimo di tutelare “la salute dei cittadini, la vivibilità dell’ambiente, l’agricoltura, la fauna e la flore acquatiche”.
I Rossomori e gli altri consiglieri firmatari ribadiscono la netta contrarietà ad ogni ipotesi di privatizzazione delle società Abbanoa, anche per piccole quote, e lamentano lo scarso o nullo coinvolgimento della coalizione e dei partiti di maggioranza su un tema “di così alta valenza politica e sociale” e in netto contasto con la concezione dell’acqua quale “diritto universale e inalienabile”. Un eventuale cammino verso la privatizzazione dell’acqua, inoltre, non potrebbe mai essere condiviso dalla coalizione di maggioranza, in quanto “bene comune del popolo sardo”.
L’interpellanza chiede a Pigliaru quali siano i reali intendimenti della Giunta, quali interventi intenda perseguire al fine di garantire la continuità della gestione pubblica di Abbanoa, quali livelli di coinvolgimento delle forze politiche e sociali sarde sulla questione siano stati attivati.
In particolare, si chiede al Presidente di dare opportune garanzie in merito, anche per evitare che “nessuno (…) possa pensare di poter operare ponendosi al di fuori da qualsiasi vincolo di rispetto e solidarietà e di coerenza programmatica con le forze politiche”.
Emilio Usula











