Due giorni fa ha firmato i contratti nuovi, per l’estate: “Sette camerieri e due pizzaioli, tutti stagionali”. Oggi, però, Luigi De Micco ha ricevuto la legnata: “Il Comune mi vieta di mettere i tavolini fuori per un mese nel Corso Vittorio perchè l’hanno scorso ho sforato, sempre nella mia zona, di otto metri quadri”. Una batosta e, per quanto sia doveroso ricordare che le regole valgono per tutti e che chi sbaglia paga, non si può non notare un cambio di passo radicale da parte di alcuni uffici comunali sul tema dell’occupazione di suolo pubblico. C’è stata un’impennata di controlli nell’ultimo anno, con relative sanzioni e restrizioni per chi ha “strabordato”. Nel caso di De Micco, però, come confida a margine dell’intervista, la situazione è leggermente diversa: “L’anno scorso, a giugno, ho ricevuto una Pec dal Comune ma non sono mai riuscito ad aprire l’allegato. Qualche giorno fa gli agenti della polizia Locale sono venuti di persona nel locale per chiedermi come mai avessi sedie e arredi fuori, visto che lo stop ai tavolini è in vigore dall’1 al trenta aprile prossimo. Solo allora mi sono ricordato di quella email e, acquistando un altro programma di posta elettronica certificata, sono riuscito ad aprirla. Corro il rischio di pagare anche, almeno, settemila euro di multa”. La sanzione, però, non è ancora arrivata, e il ristoratore spera che non arrivi mai perchè sarebbe un’ulteriore mazzata per le sue tasche.
“Resterò aperto ma potrò sfruttare solo i 24 posti interni. Dopo un inverno di crisi speravo finalmente di guadagnare, ecco perchè ho fatto anche nuove assunzioni. Cagliari ormai è una città turistica, si lavora solo pochi mesi all’anno”, osserva De Micco. Che è sicuro: “Il Comune è esagerato con questi provvedimenti, noi siamo solo lavoratori. Ce l’ho con l’amministrazione comunale per quello che mi ha fatto”. Prima di Sant’Efisio, per De Micco, affari in calo purtroppo assicurati.








