Nieddu: “Al lavoro per riaprire il pronto soccorso a Ghilarza”

L’assessore regionale della Sanità ha incontrato oggi a Paulilatino la delegazione dei sindaci dei nove Comuni del Guilcer: “Siamo a lavoro per trovare soluzioni durature per garantire continuità ai servizi erogati dal presidio e non dover più rivivere gli attuali disagi”


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L’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, ha incontrato oggi a Paulilatino la delegazione dei sindaci dei nove Comuni del Guilcer. All’ordine del giorno l’emergenza dell’ospedale Delogu di Ghilarza. Presente all’incontro anche il presidente della VI Commissione e sindaco di Paulilatino, Domenico Gallus. “Ho voluto portare un messaggio di vicinanza al territorio – spiega l’assessore Nieddu – ascoltando le preoccupazioni dei sindaci e ho assicurato loro che siamo a lavoro per trovare soluzioni durature per garantire continuità ai servizi erogati dal presidio e non dover più rivivere gli attuali disagi. Nella situazione che il territorio sta vivendo, ringrazio l’on. Gallus per la sensibilità e l’impegno profuso in prima persona”.

L’esponente della Giunta Solinas ha assicurato ai primi cittadini che le interlocuzioni necessarie a tamponare l’emergenza sono già avviate: “ci siamo posti l’obiettivo di riaprire il punto di primo soccorso entro l’inizio della prossima settimana. In questo momento, per tamponare l’emergenza contiamo anche nella solidarietà e la collaborazione da parte degli altri presidi del territorio. L’Aou Sassari ha già messo a disposizione le proprie graduatorie e valutiamo ogni possibilità”. In corso anche la trattativa che consentirebbe ai medici di continuità assistenziale di essere impiegati per i codici bianchi e verdi.

L’assessore Nieddu ha chiarito anche gli aspetti relativi al reparto di Medicina: “Stiamo mettendo in campo ogni soluzione possibile per scongiurare la chiusura. Questo nelle more del concorso che contiamo possa risolvere in via definitiva la carenza di organico, che oggi è alla base dei problemi dell’ospedale. Siamo fermamente convinti dell’importante funzione che i presidi periferici svolgono per le comunità e non intendiamo permettere che i territori perdano servizi importanti per la salute dei cittadini”.


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