Nel cuore segreto di Monte Urpinu tra cani e gallerie nascoste-VIDEO

Il VIDEO ESCLUSIVO di Marcello Polastri e Alessandro Congia dentro i segreti nascosti nel cuore di Monte Urpinu: tra crolli nel sottosuolo e serbatoi inesplorati, ecco la città mai vista


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Case devastate, con il tetto che perde pezzi su materiali abbandonati, ma anche il fascino del passato tra una pineta e gli ingressi ad un complesso sotterraneo. Benvenuti nell’ex deposito carburanti della Marina Militare. L’occhio della telecamera ha realizzato per i nostri lettori un veloce focus sullo stato dell’arte di una piccola porzione, per adesso, di beni che il demanio militare ha ceduto alla Regione e che, nel caso specifico di Cagliari e di Monte Urpinu, il Comune è interessato a utilizzare per ampliare il vicino parco pubblico. Stando a quel che possiamo leggere nei documenti della Regione Sardegna pubblicati su internet. 
In questo periodo nel quale il tema delle servitù militari dismesse è lontano dalle cronache, non tutte le ex aree militari vivono giorni felici e versano in buone condizioni. Il loro stato di conservazione, se   monitorato, impedirebbe a molte aree di pregio ambientale, storico e archeologico, di imbruttirsi, e di perdere valore. Perché, se valorizzate, le ex servitù militari  arricchirebbero di contenuti culturali la nostra già bella città. 
 
È il CASO MONTE URPINU, collina occupata, da un lato, dal grande parco comunale e nel mezzo, da una zona tutta cava, da un versante vuoto, nello specifico quello che degrada verso L’area SIC dello Stagno di Molentargius.
Sono questi i confini dell’ex serbatoio di carburanti della Marina Militare, visibile dalla via Dei Conversi, inattivo da più di 35 anni e sconosciuto ai più; eccetto alle famiglie che vi abitano da tempo: ex militari soprattutto. 
 
L’AREA è accessibile dal cancello di via Dei Conversi, ed è circondata da una rete che funziona a intermittenza causa i crolli del terreno e l’attività dei malintenzionati. Non sono più presenti cartelli di divieto. A rubarli saranno stati i vandali? 
 
LE SALE MACCHINE, un tempo utili per azionare le grandi pompe di mandata o entrata dei carburanti (utilizzati nottetempo sia dalle navi che dagli aerei militari), sono aperte. Alcune per fortuna sopravvivono  integre grazie alla presenza, nelle vicine case, di pochi ex dipendenti del deposito. Ciononostante, le gallerie e i sottiservizi dell’ex Deposito sono pericolose. Come ad esempio la strada asfaltata che rasenta gli ex alloggi del comandante e dei dipendenti, perché presenta grandi botole aperte, ed  i loro coperchi che si sono come dissolti nel nulla.
L’ex deposito della Marina figura tra i beni che la Regione ha ereditato dal Demanio militare e si estende per ben 130 mila metri quadri. Un muro separa questo polmone verde, su un lato, dal ben più esteso  deposito di carburanti dell’aeronautica militare e, sul lato opposto, dal parco comunale di Monte Urpinu. 
 
E nelle viscere della terra ci sono loro, di poco sotto il belvedere di viale Europa: QUATTRO GRANDI SERBATOI di carburanti che potrete osservare NEL NOSTRO REPORTAGE, e che hanno una importanza del tutto speciale perché rifornirono le navi da guerra per tante missioni che meriterebbero, per davvero, di poter essere conosciute. 
Alcuni dei SILOS sotterranei sono stati bonificati con costosissimi interventi. Non sappiamo quanto costò nottetempo la realizzazione di queste opere scavate nella roccia e che, al pari di quelle esistenti sotto il promontorio di Sant’Elia, hanno servito a lungo, in modo importante, la nostra nazione. 
“Ora – come dicono i cronisti nel video – si sono dissolti gli odori di carburanti dalle gallerie che immettono nei vuoti di Monte Urpinu”. Non si sentono voci o ragionamenti ufficiali sulla loro riqualificazione, magari in chiave turistica, o per il prolungamento del vicino parco comunale. E nel frattempo, in gran silenzio, si sono verificati dei crolli sia nel sottosuolo che, proprio come ha detto un ex dipendente del deposito, anche nella cresta della collina. Si sono succeduti (e ancora avvengono) vari tentativi di occupazioni abusive degli stabili da parte di senzatetto, in un luogo- l’ex deposito carburanti – dove Luna, un bel cane con tre zampe, corre felice vivendo in compagnia di un bel gatto e dei suoi padroni. Un paradiso nel cuore della città, il cui battito potrebbe ripartire se la volontà guarderà al futuro di questo luogo. 
 
Marcello Polastri – Alessandro Congia 
 
 


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