Musica all’esterno: Corso 12 un mese senza tavolini all’aperto. Stangata al noto locale del corso Vittorio Emanuele II. Ben 30 giorni senza poter servire drink e aperitivi ai clienti sul suolo pubblico in concessione. Manca però la data a partire dalla quale sarà in vigore lo stop: sarà messa nero su bianco in un nuovo provvedimento degli uffici dell’assessorato alle Attività produttive.
La decisione arriva dopo il pronunciamento del Tar al quale la società si era rivolta impugnando la determinazione con cui il Comune di Cagliari ha sospeso la concessione di suolo pubblico a servizio dell’attività per 30 giorni, dal 2 gennaio al 31 gennaio 2024 compresi.
Una sanzione che arrivava dopo l’intervento della polizia municipale che il 17 novembre scorso, alle ore 21:48, ha segnalato l’utilizzo, da parte del locale stampacino, di “un impianto elettroacustico di amplificazione e diffusione sonora di brani musicali perfettamente udibili nel corso Vittorio Emanuele II fronte civico 12, composto da un amplificatore marca Gemini XGA-2000 e da due diffusori marca Yamaha, installati sul prospetto principale del fabbricato in corrispondenza della porta d’ingresso e della vetrina del locale ed orientati in maniera tale da diffondere la musica nello spazio in concessione occupato da tavoli e sedie”.
I proprietari del locale hanno contestato il provvedimento negando l’esistenza delle propagazioni sonore dalle casse acustiche: “nell’occasione nessuna violazione del Regolamento comunale sarebbe stata commessa dall’interessata, la quale invece avrebbe adottato tutte le misure idonee a impedire la propagazione della musica all’esterno del locale. Non sarebbe nemmeno chiaro”, si sono difesi i titolari dell’attività, “con quali strumenti, e sulla scorta di quali rilievi, gli agenti abbiano accertato la propagazione di emissioni sonore dalle sopra menzionate casse, né come gli strumenti di misura siano stati utilizzati, peraltro senza contraddittorio e senza contestare alcunché nell’immediatezza”.
Avevano anche lamentato che la decisione di disporre la sospensione nel mese di gennaio, in concomitanza delle festività natalizie e dell’Epifania, sarebbe stata “esageratamente afflittiva, in quanto tale periodo costituisce un mese molto particolare sotto il profilo dell’affluenza della clientela anche turistica e, quindi, sotto il profilo delle possibilità di guadagno, con la conseguenza che la sospensione per un arco di tempo così vasto sarebbe illogica e profondamente ingiusta”.
Il Tar ha prima sospeso il provvedimento garantendo al locale la possibilità di usufruire dei tavolini all’aperto durante le festività natalizie, ma ora è arrivato il pronunciamento dei giudici di via Sassari secondo cui i fatti accertati dalla municipale “non trovano alcuna smentita nelle mere allegazioni di parte ricorrente, che si limita ad affermare che le casse acustiche erano spente senza di ciò fornire alcuna comprova”.
E ora arriverà la stangata del Comune: un mese senza tavolini. Gli uffici comunali del servizio Attività produttive metteranno ora nero su bianco le date che comprenderanno il periodo di stop.










