La Procura della Repubblica di Sassari ha richiesto il rinvio a giudizio nei confronti del Direttore dell’Ufficio Igiene e Sanità Pubblica di Sassari, del Direttore Sanitario dell’ AOU e del Direttore Generale ATS di Sassari (in carica il 20 marzo 2020). L’ipotesi di reato è quella relativa all’emergenza sanitaria da COVID-19, in particolare numerosi decessi (11 persone) e contagi fra i pazienti e il personale sanitario avvenuti all’interno del Reparto Cardiologia dell’Ospedale Civile di Sassari.
All’inizio gli indagati erano 6. Ma la Procura ha invece chiesto l’archiviazione per i delegati alla sicurezza in carica nello stesso periodo, nella convinzione che l’inosservanza delle regole anticontagio, a loro originariamente addebitata, non riguardasse la delega ricevuta dal Direttore Generale AOU e che quindi non abbiano commesso alcun reato. È invece stato momentaneamente sospeso il procedimento a carico del Direttore Generale AOU.
La Procura sassarese ha chiesto l’archiviazione per un’altra vicenda riguardante l’epidemia da COVID-19 (prima ondata). Per il focolaio sviluppatosi nel reparto di Nefrologia dell’Ospedale Civile di Sassari, si è ritenuto che, pur in assenza di specifici interventi da parte della Direzione Sanitaria per contenere il rischio biologico SARSCOV-2, la carenza di interventi è risultata comunque compensata dall’adozione nella struttura di un apposito protocollo, avvenuta il 5 marzo 2020, quindi antecedentemente ai primi casi di positività.
Inoltre, il rischio è stato mitigato dall’acquisto di stivali e visiere per iniziative spontanee del personale sanitario. Ne consegue che sono rimaste incerte le cause della diffusione del virus nel reparto. In altre strutture dell’ Aou il numero di positivi è stato esiguo e il rischio di diffusione del virus è rimasto sotto controllo, per cui non è stato accertato alcun fatto penalmente rilevante. Le indagini sono da considerare chiuse con riguardo a quanto avvenuto nelle strutture Aou durante la prima ondata. Proseguono le indagini per altri episodi astrattamente configurabili come reato, sia nel periodo della prima ondata (strutture sanitarie ATS e strutture residenziali) che in quello della seconda ondata. Le indagini sono state svolte con la collaborazione del Ns Carabinieri di Sassari e dello Spresal di Sassari.











