Monte Urpinu, belvedere dimenticato: ex gelateria terra di nessuno

In città si inaugurano nuovi spazi verdi e piazzette, ma il Comune di Cagliari si dimentica di restituire ai cittadini gli spazi verdi dell’ex storica gelateria, luogo che da sempre è la terrazza panoramica della città. Oggi è terra di nessuno, luogo chiuso ed inutilizzato. Guardate il VIDEO


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Cancelli sbarrati e accesso vietato al Belvedere di Monte Urpinu. Un tempo ospitava la storica ex gelateria, ancora dopo il lounge bar “Pasha” e non ultimo, il “Sesto Senso”, ristorante e disco club all’aperto. Ormai è off limits da tanti anni a bambini, mamme e visitatori, nemmeno uno spazio per l’agility dog, giochi per i piccini o un servizio ristoro per quanti vorrebbero usufruire di un comodo e affascinante luogo panoramico di relax. E se chi abita nelle vicinanze ha “vinto” la battaglia per il silenzio assordante dei decibel della musica dei nottambuli, il quartiere non ha certo portato a casa “la vittoria per avere uno spazio verde pubblico in più da utilizzare”.

Soltanto una struttura in fondo al vialetto ormai in disuso, appare come icona del passato, un tempo quel rudere altro non era che una fortificazione militare a difesa di quella zona strategica nel periodo bellico. Poi, parecchi anni più tardi, fu realizzato quel polmone verde che tutti conoscono ai piedi di via Scano, si decise di trasformare quel vecchio presidio militare del Belvedere in angolo cucina-ristorazione, con adiacente il bancone bar e una terrazza da cui ammirare un bellissimo panorama mozzafiato di Cagliari.

La tortuosa vicenda di questo luogo oggi totalmente abbandonato, ha un epilogo infelice: burocrazia, mancate autorizzazioni, decibel della musica oltre la norma in barba a divieti e precise regolamentazioni, fecero chiudere definitivamente quel ritrovo di migliaia di persone, proprio perché a valle, in via della Pineta e zone limitrofe, i residenti avevano fatto scoppiare una vera e propria guerra al rumore con esposti e denunce alla magistratura cagliaritana. Il Comune di Cagliari, di lì a poco tempo, riprese in mano l’intera area decidendo di non concedere più ai privati la gestione di spazi di intrattenimento o ristoro, ma quel pezzetto di verde pubblico con vialetti e alberelli, non fu più aperto al pubblico. Oggi un cancello ed un lucchetto rappresentano quel confine con il resto della città e il parco attiguo, peccato, un vero peccato per l’eterna incompiuta che i cittadini vorrebbero indietro, magari pensando ad una riqualificazione realizzata a dovere.

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