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Nuovo anno scolastico al via anche a Monserrato, ma non sarà una ripartenza totale quella delle centinaia di studenti delle scuole medie di via Argentina. La palestra, infatti, continua a restare sbarrata perché è inagibile. I soldi per la ristrutturazione ci sono, lo scorso autunno una delibera della Giunta Locci aveva segnato come “urgenti” gli interventi da svolgere nell’area dedicata all’educazione fisica. Poi, però, non si è mai visto nemmeno un operaio. E i genitori protestano. Francesco Cogoni, 41 anni, ha spedito una lettera alla nostra redazione. Il figlio, tra pochi giorni, inizierà la terza media: “Dopo quasi 3 anni di pandemia oramai e tutte le restrizioni che ciò inevitabilmente ha portato, sembra un paradosso che si parli di ripartenza dal punto di vista degli spazi della socialità e dell’attività fisica, così importante per i nostri figli, che a mio giudizio sono quelli che hanno pagato maggiormente questa situazione”, dice Cogoni.
“Ora, un istituto in cui sono stati stanziati fondi pubblici per l’ammodernamento della struttura in questione, con la fine dei lavori prevista due anni fa, ancora si presenta come un cantiere abbandonato da anni in cui mancano le più elementari regole della sicurezza” come, per esempio, “il cancello di ingresso divelto che giace appoggiato sulla ringhiera da anni, le transenne, gli scarti di lavori edili, il tutto guarnito dalle erbacce secche che sappiamo essere l’habitat ideale per tanti insetti e parassiti”. Poche speranze di vedere gli operai nei prossimi giorni: “Ci ritroviamo ormai all’ultimo anno delle scuole medie, senza che i nostri figli abbiano mai potuto metter piede in questa bellissima struttura, negando loro ancora una volta lo spazio vitale per fare attività fisica e poter socializzare tutti insieme che è il minimo che un amministrazione comunale deve poter garantire ai propri cittadini giovani che sono il futuro della nostra comunità e i futuri elettori. Ora, senza dover cercare colpe e colpevoli la cosa più importante è che si trovi una soluzione a tutto ciò in modo che i futuri ragazzi che arriveranno in questo istituto siano un po’ più fortunati dei nostri figli”.