Monserrato – “Ricatti per ribaltoni, giochi politici e bramosie di potere nate forse da qualche sbornia elettorale”: ecco gli intrighi scoperti che avrebbero destabilizzato duramente la compagine di Locci.
Dopo il cambio di assessori e vice sindaco, è la volta dei consiglieri Locci e Mameli per i quali è stato chiesto al presidente del consiglio il compito di formalizzare i giusti equilibri tra maggioranza e opposizione in consiglio.
Sindaco Tomaso Locci, i consiglieri di Monserrato in Movimento hanno dichiarato la volontà di rimanere in maggioranza.
“Come si fa a dire che vogliono rimanere in maggioranza quando tutto il gruppo Monserrato in Movimento e il mio ex vice sindaco hanno tentato di ribaltare le elezioni comunali, attraverso,la fallita acquisizione da altre liste di un numero di consiglieri tale da permettere loro di ribaltare le elezioni comunali, attraverso un accordo con le opposizioni al fine di sfiduciare il Presidente del Consiglio Piergiorgio Massidda, la Presidentessa della Commissione al Commercio Roberta Argiolas, e l’imposizione di un secondo assessorato finalizzato all ingresso di un ulteriore consigliere della loro lista. Se cio’ non bastasse una volta fallito il raggiungimento dei numeri necessari al ricatto, è stata provata la strada di un pressante convincimento, finalizzato a far rassegnare le dimmissioni a una Consigliera di Monserrato Libera.
Siete quindi intervenuti in tempo?
“Tutto questo progetto è stato smontato nel momento in cui ci siamo accorti di questi movimenti .
Quello che mi dispiace è che è partito da una persona che abbiamo sempre difeso dalle costanti critiche dei cittadini.
Per rispetto della volontà dei cittadini e della mia maggioranza, che è compatta in questa scelta, abbiamo ritenuto necessario andare avanti senza il gruppo Monserrato in Movimento, il quale è stato inserito nella nostra coalizione non di certo per fare inciuci, giochi di palazzo, portare avanti velleità personali o bramosie di potere nate, forse, da qualche sbornia elettorale”.
Cos’altro è accaduto?
“Era pronta anche la destituzione del consigliere Tidu da capogruppo di Monserrato in Movimento e la cosa più vergognosa di cui ci siamo resi conto è che chi era contrario al voler portare avanti questo progetto di ribaltamento di elezioni comunali doveva essere eliminato politicamente”.
Insomma, i numeri ci sarebbero stati tutti se il progetto fosse andato avanti per “attuare un vero e proprio ricatto politico”.











