Ha avuto un brutto incidente automobilistico mentre si trovava a bordo dell’auto guidata dal figlio, lo scorso 4 novembre, a Villasor: “Sono stato abbagliato dai fari di un’altra auto e sono finito contro una rotonda senza cartelli e tutta al buio”, racconta il figlio di Serenella Usai, Gianni Mottadelli. Lui e la moglie se la sono cavata con pochi danni e il loro bimbo di tre anni è rimasto illeso. Ad avere la peggio è stata la donna, una sessantaduenne di Nurri. Arrivano le ambulanze, la Usai finisce al Policlinico di Monserrato: “Mamma è stata visitata e le hanno fatto degli esami radiografici alla colonna cervicale, lombosacrale, al torace e al bacino. Diagnosi? Lombalgia post traumatica e bronchite acuta, non è stata certificata alcuna frattura e l’hanno rimandata a casa”. Ma i dolori non passano e dopo 5 giorni e una consulenza dal medico di famiglia, la donna va all’ospedale di Isili.
“Lì le hanno riscontrato una frattura di una vertebra, suggerendole di presentarsi con urgenza la mattina dopo all’ospedale del Santissima Trinità dall’ortopedico”. E arriva l’amara conferma: “Trenta giorni di cure e una visita da fare alla Neurochirurgia del Brotzu”. E nel più grosso ospedale sardo donna e figlio scoprono che la situazione è più grave del previsto: “Mamma è stata ricoverata con urgenza per poi essere operata, col rischio che se non fosse stata presa in tempo avrebbe potuto perdere l’utilizzo delle gambe. Denuncerò il Policlinico e farò causa perché i medici non sono stati in grado di capire la gravità della situazione non avendo riconosciuto il danno subito, e per avere rimandato mia madre a casa in quella maniera”. Gianni Mottadelli ha scritto alla nostra redazione e all’Urp dell’ospedale monserratino. Dai vertici del Policlinico fanno sapere che “L’Aou di Cagliari esprime vicinanza alla paziente. L’azienda analizzerà con attenzione il caso per capire come realmente siano andati i fatti. Una volta rilette immagini e cartella clinica si potrà esprimere sulla gestione del caso”.











