Mistero fitto sulla morte del 37enne quartese, Stefano Puddu, avvenuta lo scorso 17 ottobre a Budapest, in Ungheria. Ci sono nuovi elementi che emergono dall’esposto presentato dai genitori del giovane, morto per una meningite batterica, a detta dei medici. Con i familiari che, però, hanno sin da subito attribuito a un’otite non curata bene dai medici ungheresi. Negli ultimi giorni la notizia della morte di Puddu, data da Casteddu Online lo scorso 15 dicembre, è finita alla ribalta nazionale grazie al quotidiano romano Il Messaggero. Sono i pm di Roma che, infatti, stanno indagando per omicidio colposo e furto. Già, c’è anche l’indagine per furto: i genitori, infatti, nell’esposto presentato in Procura con l’aiuto dell’avvocatessa Rita Tenerelli, hanno anche puntato sulla scomparsa del portafoglio e dell’orologio del figlio. Oggetti mai ritrovati, che non fanno altro che aumentare i dubbi e la voglia di arrivare ad una verità sicura sul decesso del loro caro. Stefano Puddu viveva nella capitale ungherese dal 2020 e aveva fondato la società Ecompartner, specializzata nell’e-commerce.
Il 2 ottobre 2022 la madre e il padre hanno ricevuto da Stefano l’ultima telefonata. Il 27 ottobre il padre ha chiamato tutti i numeri dell’ambasciata italiana a Budapest, “senza ricevere dagli organi consolari alcuna risposta”. Solo il giorno dopo, attraverso una una email spedita dall’ufficio consolare, i carabinieri di Quartu si sono presentati a casa dei genitori del 37enne. I coniugi sono andati in caserma e hanno scoperto che il figlio era morto il 17 ottobre. Da quel momento c’è stato, a detta dei parenti, un valzer terribile di versioni: prima è stato detto che Stefano era morto per un infarto, poi per un incidente stradale. Una volta arrivati a Budapest, un addetto consolare ha chiesto alla coppia se il figlio si drogasse o fosse un alcolista, per poi insinuare che avesse dei nemici che potessero essersi vendicati per presunti debiti pregressi. Domande legate, stando agli ultimissimi sviluppi, sulla base di email, scritte in inglese da una vicina di casa di Stefano Puddu, che ha contattato la polizia. Gli agenti, in seguito, avevano ritrovato il corpo del giovane nel suo appartamento. Le indagini vanno avanti, il fascicolo per omicidio colposo e furto, aperto dalla pm Giulia Guccione, è realtà ormai da un mese e mezzo. E sui social, anche poche ore fa, i parenti continuano a chiedere “giustizia per Stefano”.










