Alcuni contrasti condominiali si erano trasformati in un incubo per un docente universitario cagliaritano, finito in un tunnel di persecuzioni nel 2012. Da allora, le sue denunce alla polizia non si erano mai fermate: qualcuno gli mandava sms anonimi al cellulare, gli telefonava minacciandolo.
Ma non erano mancati i danneggiamenti alla propria auto. Il docente aveva perso la serenità, la tranquillità quotidiana. Due anni fa ha così denunciato alla polizia quello che stava succedendo ed ha raccontato le telefonate anonime ricevute, ma nell’ aprile 2013 era stata rinvenuta una sua fotografia con scritte offensive.
A ciò erano seguite alcune telefonate arrivate in seguito ad un annuncio lasciato sulla porta di un supermercato a sua insaputa. I suoi sospetti – così come ha riferito alla polizia – si sono così concentrati su S.V, residente nel suo stesso palazzo, con il quale in passato aveva avuto alcuni contrasti.
Le indagini della squadra mobile, in questi mesi, hanno confermato che ad agire era proprio la persona indicata dalla vittima che, nel frattempo, aveva anche riconosciuto la grafia dell’uomo, confrontando un documento con la scritta lasciata sulla porta del supermarket. Per S.V sono scattati gli arresti domiciliari.









