“Questo non è modo di trattare poliziotti e migranti”. Lo afferma Piergiorgio Massidda, raccogliendo l’allarme dei sindacati di polizia a proposito del disumano bivacco nella caserma ‘Carlo Alberto’ di viale Buoncammino, dove sono stati trattenuti 20 extracomunitari in attesa di espulsione.
“È ormai assodato che la chiusura del Cara di Elmas e la sistemazione dei migranti nell’Hotel 4 Mori non è una scelta giusta – dice Massidda -, per la città, per i poliziotti e per i migranti. Ma aver utilizzato una caserma per trattenere gli espulsi è quanto più di disumano si potesse vedere. Uomini sul pavimento e coperti con plaid d’emergenza è un insulto non solo all’umanità dei poliziotti, ma a quella dell’intero popolo sardo”.
“Esprimo la mia più totale solidarietà ai poliziotti e chiedo ancora fermamente al Ministro degli Interni che vengano inviati uomini e mezzi a Cagliari per garantire la sicurezza della città e degli stessi operatori di polizia. Qui – conclude Massidda – è evidente che tutti i livelli periferici dello Stato sono abbandonati a se stessi e devono tamponare l’emergenza con soluzioni improvvisate. E’ urgente che il Governo dia adeguate risposte ai poliziotti e strumenti alla Prefettura”.
“Mentre i sindacati della Polizia denunciano l’inadeguatezza, la disorganizzazione, la volontà di non risolvere i problemi legati ad un sistema di accoglienza che fa acqua da tutte le parti, la Giunta regionale pensa a fantomatiche indagini conoscitive e mappature dei servizi per l’immigrazione”.
Così Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, ritorna sul tema dell’immigrazione. “Avrebbero dovuto prendere il Governo per il bavero e chiedere risorse e mezzi per affrontare l’emergenza, come richiesto nelle nostra mozione la mozione, respinta sette mesi fa dal centro-sinistra in Consiglio. E prima di consentire nuovi sbarchi, avrebbero dovuto pretendere anche azioni politiche concrete tese a limitare i flussi. Invece niente: dopo le passerelle al porto canale di Cagliari, hanno accettato passivamente che gli sbarchi proseguissero, lasciando sole le forze dell’ordine, i volontari e i sindaci ad affrontare un esodo di proporzioni bibliche. Peraltro, portare i migranti, diretti verso altre destinazioni in Sardegna, è una scelta illogica, che pone nuovamente il mare tra queste persone e la loro meta. La Sardegna non può essere usata come muro o come grande centro di accoglienza da un’Europa che volta le spalle al Mediterraneo, con la complicità di un Governo succube degli interlocutori internazionali. Senza controlli e senza razionalità – ha concluso Cappellacci- l’accoglienza tradisce ogni fine umanitario”.













