Penso che tutti possiamo concordare sul fatto che il servizio Metro Cagliari (ferroviario) non sia fine a se stesso, ma semmai strumentale all’esercizio di diritti costituzionalmente riconosciuti quali lo studio e il lavoro, giacché pendolari e studenti necessitano quotidianamente della tratta in questione per attendere ai propri impegni inderogabili.
Vista l’emergenza Covid-19, per la fase 2 il nuovo DPCM All. 26 Aprile 2020 – Settore trasporto pubblico locale stradale, lacuale e ferrovie concesse recita:
“Aumento della frequenza dei mezzi nelle ore considerate ad alto flusso di passeggeri. Portata ridotta dei mezzi con numero massimo di passeggeri, per consentire il rispetto della distanza di un metro. Ove necessario, il conducente potrà decidere di non effettuare alcune fermate”.
Cio’ che invece è accaduto nella realtà è ben diverso. Numerosi pendolari si sono lamentati per il mancato incremento della frequenza delle tratte ed hanno chiamato l’ARST per avere informazioni al riguardo. L’addetta davanti a siffatte doglianze rispondeva e risponde tuttora di guardare sul sito e che l’ARST non può permettersi di aggiungere delle corse, in quanto non dispone né dei mezzi né del personale all’uopo necessari. In realtà, per eliminare il problema sarebbe stato sufficiente semplicemente ripristinare gli orari pre-Covid, cioè la frequenza delle corse ogni 10 minuti anziché ogni 20, come invece accade nella situazione attuale.
Ricordo e ribadisco che nel Dpcm sopra citato, lo stesso premier Conte aveva chiaramente affermato che i mezzi di trasporto avrebbero dovuto aumentare la frequenza, per permettere a tutti di fruire del servizio di trasporto in quanto, vista la necessità del distanziamento sociale, si può salire a bordo dei tram della METRO un numero massimo di passeggeri.
E’ grave che pendolari che fanno la tratta partendo da Settimo San Pietro, spesso e volentieri non siano riusciti a prendere le coincidenze per rientrare a casa negli orari usuali. Smontando dal lavoro alle 19, sono stati costantemente invitati, o meglio obbligati a scendere dal Tram, in quanto il numero massimo di passeggeri era stato superato. Gli stessi hanno potuto fare ritorno a casa solamente alle 21,00!
Come se non bastasse, la stazione di Monserrato – Gottardo reca un cartello affisso alla porta d’ingresso, con su scritto “FINO A NUOVO AVVISO IL FABBRICATO VIAGGIATORI RESTERA’ CHIUSO”.
E’ chiaro che ci troviamo davanti a un Servizio Pubblico che non fa onore all’Area Metropolitana di Cagliari. Ciò è inaccettabile.
Maria Francesca Congiu Consigliera PD Monserrato











