Metri cubi d’aria tra clienti, ristoratori sardi furiosi: “Ancora un piccolo sacrificio per cantar vittoria a fine giugno”

La rabbia dei titolari di locali alle prese con i 20 metri cubi da rispettare, molti perdono tavolini. L’assessore Chessa: “La pandemia non si è sciolta, siamo in zona bianca ma guai ad abbassare la guardia: sarà una bella estate”


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Racconta di aver ricevuto già tante telefonate di ristoratori preoccupati e confusi dalla nuova ordinanza del presidente della Regione Christian Solinas sui metri cubi d’aria (20) da dover calcolare per ogni cliente. Gianni Chessa, assessore regionale del Turismo, predica sin da subito prudenza e avvisa: “La pandemia non si è scolta, c’è ancora a livello mondiale. Serve prevenzione, non ci si può appigliare ai particolari e guardare la virgola ma bisogna avere buon senso. Bisogna fare un piccolo sacrificio, un altro po’, per poter cantare vittoria a fine giugno”. La Sardegna è in zona bianca e i metri cubi d’aria, come misurazione di riempimento delle sale food, è una regola solo sarda: “Chiederò al presidente Solinas se si può dare maggiore tranquillità ai ristoratori, il tema dei metri cubi è come calcolarli e da chi devono essere verificati”. 
Ma la parola d’ordine è una: “Prevenzione. Dobbiamo essere ottimisti, le vaccinazioni ci sono e stanno arrivando prenotazioni dj turisti per luglio e agosto. Sarà un’estate bella, per viverla dobbiamo prevenire ancora, nonostante la zona bianca, per capire l’andamento del virus nelle prossime due settimane”. 


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