Italia spaccata sulle tasse, quasi la metà non dichiara redditi stando al nuovo rapporto della Ciga. E in Sardegna? I numeri parlano chiaro, e sono quelli legati ai redditi del 2021 dichiarati nel 2022, quindi l’anno scorso. In un’Isola che conta quasi 1,6 milioni di abitanti i contribuenti sono un milione e 73mila. I versanti, però, sono appena 781mila. Tra i 292mila fantasmi appurati rientrano tre categorie: chi ha reddito zero e, a meno che non sia uno studente a carico, è disoccupato, chi è sotto la soglia minima di povertà, cioè incassa meno di 8174 euro all’anno e non deve presentare nessuna dichiarazione e, ovviamente, gli evasori. Si tratta di una “popolazione fantasma” agli occhi del fisco, che negli ultimi anni ha aumentato i controlli incrociati per cercare di stanare il maggior numero di furbetti. Ma la strada è ancora lunga: tra le tre categorie che sfiorano quota trecentomila abitanti, in una regione dove il numero dei figli è in costante calo, viene difficile ipotizzare percentuali basse di evasione. Un dato più vecchio di dodici mesi, inoltre, mette la Sardegna in quinta posizione nella poco simpatica classifica dell’evasione fiscale: ogni cento euro ne spariscono 17,8.
Nelle tabelle sono ricompresi anche tutti quei sardi che o lavorano talmente poco o ricevono eventuali sussidi e non riescono a superare l’asticella degli ottomila euro. Insomma, il totale tra poveri e furbetti, nell’Isola, non è comunque basso. E la Cgia di Mestre, qualche mese fa, ha stimato che in Sardegna l’evasione totale è di 2401 milioni di euro, a fronte di una cifra nazionale pare a 90 miliardi.










