Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp
La maglietta, i jeans, le scarpe, le calze e gli slip indossati da Mattia Ennas al momento della morte saranno analizzati, nelle prossime settimane, dagli esperti. I genitori del 19enne precipitato lo scorso venticinque agosto da un palazzo di via Businco a Cagliari hanno conservato tutti gli indumenti che saranno analizzati dal medico legale Roberto Demontis. Le verifiche previste potranno dare una risposta definitiva a uno dei tanti interrogativi che ruotano attorno alla scomparsa del giovane: è vero o non è vero che, a poche ore di distanza dal decesso, Ennas è finito in mare, nel tratto quartese del Poetto? Stando ad alcune testimonianze già emerse nelle scorse settimane, il giovane è salito sul taxi che l’ha portato sino al Quartiere del Sole con i vestiti bagnati. Anche su questo punto, però, serve una certezza assoluta. Intanto, emerge un altro particolare: tutte le minuziose verifiche su una parte dei reperti acquisiti grazie all’autopsia potrebbero essere svolte anche oltremare, in Italia. Ci sarebbe l’ok a utilizzare i consulenti e i laboratori esistenti anche a livello europeo. Almeno, questo è quanto trapela, a qualche ora di distanza dalla fine dell’autopsia, da fonti qualificate.
Tra i principali risultati, si attende anche l’esito della Tac eseguita dentro le stanze del Policlinico di Monserrato. Le indagini vanno avanti e, salvo clamorose novità, la verità su Mattia Ennas si saprà solo nell’anno nuovo: il diciannovenne di Quartu Sant’Elena si è davvero suicidato? O, come hanno ripetuto sin dal primo istante i suoi genitori, la verità è un’altra?