“Una protesta che non nasce dal nulla, ma da anni di promesse disattese e precarietà prolungata. Una protesta che parla di dignità, giustizia e diritti”.
In particolare, il consigliere regionale desidera riportare l’attenzione sul caso emblematico dei tredici OSS del Medio
Campidano che, dopo anni di servizio e sacrifici, sono stati esclusi dal contesto lavorativo alla fine del 2024. “Uomini e donne che hanno affrontato l’emergenza sanitaria con responsabilità e professionalità, oggi dimenticati dalle stesse istituzioni che avevano garantito loro un futuro. La loro vicenda rappresenta, purtroppo, solo uno dei tanti esempi di un sistema che ha saputo chiedere tutto, ma che ora restituisce solo silenzio e abbandono.
È giusto tenere fede e far scorrere le graduatorie, ma nel caso specifico del Medio Campidano, parliamo di un numero molto ristretto di operatori, già formati e già operativi, che potrebbero essere facilmente ricollocati. Parliamo di donne e uomini che hanno dato tanto, in silenzio e con dedizione. Gli “angeli del Covid”, come venivano chiamati, oggi non possono essere abbandonati alla precarietà. Sarebbe un gesto semplice e giusto. Sarebbe un atto di rispetto.
Il fallimento dei cosiddetti “cantieri sanitari”, proposti come strumento di stabilizzazione, è ormai sotto gli occhi di tutti. Misure temporanee, precarie, e del tutto inadeguate rispetto al bisogno strutturale di personale qualificato nelle strutture sanitarie sarde. Invece di soluzioni, si è prodotto solo ulteriore disorientamento.
È tempo di voltare pagina. Non possiamo continuare a usare i lavoratori come pedine da spostare a seconda delle esigenze politiche del momento. Gli OSS non sono numeri, ma persone con competenze preziose, acquisite sul campo in uno dei momenti più difficili della nostra storia recente.
Serve una vera volontà politica: aprire finalmente percorsi di stabilizzazione certi, con atti chiari e tempi definiti. E serve farlo adesso.
Sono disponibile, senza pregiudizi, a lavorare anche con questa maggioranza se ci sarà finalmente un impegno concreto. Ma non si pu più tergiversare”.
Il lavoro è dignità. E la dignità non si baratta. Si difende, sempre”.













