CeDAC
Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna
Legger_ezza 2025
Promozione della Lettura
VII EDIZIONE
Premio Strega Giovani – Poesia 2025
Marilena Renda presenta “Cinema Persefone” (Arcipelago Itaca 2024)
conducono Giulia Savona e Valentino Murgia (studenti del Liceo Pacinotti) – coordina Franca Rita Porcu
venerdì 12 dicembre – ore 17 – Foyer – Teatro Massimo – CAGLIARI
INGRESSO GRATUITO fino a esaurimento posti
Mito e attualità in “Cinema Persefone” di Marilena Renda: incontro con la poeta siciliana, vincitrice del Premio Strega Giovani – Poesia 2025, venerdì 12 dicembre alle 17 nel foyer del Teatro Massimo di Cagliari, sotto le insegne diLegger_ezza 2025 del CeDAC Sardegna
COMUNICATO del 10.12.2025
Viaggio agli inferi – tra eros e thanatos, amore e morte – con “Cinema Persefone” di Maddalena Renda (Arcipelago Itaca 2024): la parola alla poeta siciliana, vincitrice del Premio Strega Giovani – Poesia 2025 con la raccolta ispirata al mito della fanciulla, figlia di Demetra, rapita da Ade, nell’incontro condotto da Giulia Savona e Valentino Murgia (studenti del Liceo Pacinotti) e coordinato dalla docente e giornalista Franca Rita Porcu, in programma venerdì 12 dicembre alle 17nel foyer del Teatro Massimo di Cagliari, sotto le insegne di Legger_ezza 2025, il progetto di Promozione della Lettura a cura del CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna in collaborazione con la Fondazione Maria e Goffredo Bellonci.
“Cinema Persefone” racconta la passione fatale tra una giovane donna, dallo spirito ribelle, in conflitto con i genitori, e un uomo affascinante e misterioso, dall’oscuro passato: una favola crudele, un gioco di seduzione pericoloso, che conduce verso la perdizione e (forse) la rinascita. Un poema in cui l’artista – già finalista al Premio Delfini 2009 e al Premio Carducci 2013 con “Ruggine” (dot.com press 2012), vincitrice del Premio Bologna in Lettere 2019 con “La sottrazione” (Transeuropa 2015), e finalista al Premio Fortini 2023 e al Premio Napoli 2023 con “Fuoco degli occhi (Aragno 2022) – rilegge il mito in chiave contemporanea.
Versi folgoranti, che riflettono la forza e insieme l’ambiguità dei sentimenti e dei legami: “Cinema Persefone” rivela che «l’inizio è come la fine» e si avventura sui sentieri del desiderio, con un grido silenzioso, «non toccarmi» e «un pensiero / un allarme / suonato dai nervi alla pelle»… che «si fa ingannare / dai varchi / dalle parole che ruotano / nell’aria mossa da Ade / dagli specchi / che si muovono». Il poema si apre sulla descrizione del Dio degli Inferi: «Ade era bello da giovane / una specie di attore del cinema / era ricco, gli piaceva stare solo / amava i dirupi, le spiagge nere / le stagioni per l’impermeabile»; quasi un ragazzo di buona famiglia, dall’animo tormentato, in fuga da se stesso, alla ricerca di nuove esperienze e sensazioni forti, «un po’ femmina, territorio di passaggio / si mise a fare l’autostop / era importante deludere la madre / dormire tra i drogati di una città del nord / la politica gli amari la poesia / di questo e altro non ricorda nulla», ormai appare come immerso ne «la nebbia, sempre troppo sobrio».
Persefone imprime una svolta alla sua vita, un taglio, con un gusto dolceamaro di un distacco: «non ho più una terra», dice alla madre, «non dire non devi / le monete le storie i fogli / non tocca a te farlo / queste sono le mie ossa / di chi sono questi capelli?»; e sprofonda nel vortice della passione: «non va neanche detto, il buio quanto è potente / nemmeno si guardano, uno non sa il nome dell’altro / nell’amore il buio e più potente di ogni altra cosa / detta le parole, dice: già te ne vuoi andare / non ho neanche cominciato ad ammansire».
Nel “Cinema Persefone” di Marilena Renda (classe 1976), già autrice di “Bassani, Giorgio. Un ebreo italiano” (Gaffi 2010), “Ruggine” (dot.com press 2012), “Arrenditi Dorothy” (L’orma 2015), “La sottrazione” (Transeuropa 2015), “Regali ai fantasmi” (Mesogea 2017), “Fate morgane” (L’Arcolaio 2020) e “Fuoco degli occhi” (Aragno 2022) il mito si trasforma in metafora dell’esistenza, tra conflitti generazionali e dialoghi interrotti, il difficile rapporto tra genitori e figli, la storia di un amore, il perdersi e il ritrovarsi e l’inesorabile scorrere del tempo. Tra i versi, si annida la ferocia: dall’eco di una lite – «dietro la porta li sente gridare / allora / li abbandona alla porta / li abbandona nel giardino / conta i chicchi / conta i minuti / conta i nidi / conta gli uccellini / annoda le perle / sfila i peccati / snoda gli uccellini», in cui esplode la rabbia cieca, con una litania di accuse, in cui il dolore si fa rimpianto, la ferita ricordo: «non sei capace, dice la voce / non sai fare, non sai dove andare / se sei capace / torna a casa tua».Cronache del quotidiano, tradotte in poesia, cui si aggiunge una nota struggente, in un poema in cui si alternano luci e ombre, dove Persefone, che sogna «di dirne quattro alla madre» ma non riesce a sottrarsi al fascino di Ade, il seduttore che «porta la fanciulla a casa sua malvolentieri» e conserva «le foto dell’altra ancora nella galleria del cellulare», lancia la sua invocazione: «vi prego / se dite la mia storia / non trascurate la violenza / che non è stata raccontata / ma che pure c’è stata».
“Cinema Persefone” si avventura nei territori dell’inconscio, dell’attrazione che può diventare fatale, anche se «non è un male, dice, sognare il sangue / non necessariamente, non sempre / il serpente dorme tra le pagine del libro» e magari « ogni cosa bella viene dall’oscurità» e si chiude su un’amara verità: «superato un confine l’amore è odio paura che-ne-vuoi-sapere / e poi di nuovo luce bambino di luce luce che si apre / nasce qui sul fondo / dove non sappiamo che succede / e siccome mi chiamo follia / ti accompagnerà anche lì / nel punto dove finisce». Un’opera avvincente, un dramma che si dipana per quadri, tra note di un diario segreto e messaggi dall’orlo dell’abisso, che pure riporta all’origine del mito, in una dimensione simbolica, oltre il ciclo delle stagioni, una sorprendente, anche se tragica, rivelazione: «se non vai all’inferno l’estate non germoglia».
ingresso gratuito
con prenotazione obbligatoria alla mail [email protected] o al numero 345/4894565
L’autrice
Marilena Renda è nata a Erice nel 1976 e vive a Bologna, dove insegna inglese. I suoi libri sono: Bassani, Giorgio. Un ebreo italiano (Gaffi 2010), Ruggine (dot.com press 2012), Arrenditi Dorothy (L’orma 2015), La sottrazione (Transeuropa 2015), Regali ai fantasmi (Mesogea 2017), Fate morgane (L’Arcolaio 2020) e Fuoco degli occhi (Aragno 2022). Con il poema Ruggine è stata finalista al Premio Delfini 2009 e al Premio Carducci 2013, mentre La sottrazione ha vinto il Premio Bologna in Lettere 2019. Fuoco degli occhi è stato finalista al Premio Fortini 2023 e al Premio Napoli 2023.
Vincitrice del Premio Strega Giovani – Poesia 2025 con Cinema Persefone (Arcipelago Itaca 2024)














