Marco Sebis, l’Ironman supereroe: “Torno a Francoforte alla faccia della sclerosi multipla”

Quarantanove anni, di San Gavino, l’uomo dei “record” è pronto a fare nuovamente 225 chilometri tra nuoto, bici e corsa in Germania: “Ho anche il diabete. Non mi arrenderò mai, se fossi l’unico essere umano le ditte di divani sarebbero già fallite. Non nascondete mai le vostre malattie, nella vita non ci sono sconfitte ma solo buoni piazzamenti finali”


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Il countdown ce l’ha già “fissato” in mente e, quando vuole essere preciso e spaccare il secondo, guarda che ore sono sul cellulare. Ventotto giugno 2020: Marco Sebis è pronto a farsi valere all’Ironman di Francoforte. Tre chilometri di nuoto, centottanta in bicicletta e quarantadue in modalità maratona: l’obbiettivo? “Non certo la vittoria, ma esserci e dare il meglio di me”. Quel “meglio” il quarantanovenne di San Gavino è abituato a darlo, e a pretenderlo da se stesso, sin dal 2014, quando scopre di avere la sclerosi multipla. Un’altra tegola, purtroppo ben più pesante, dopo quella del diabete, “scoperto nel lontano 1993”. Sposato con Giuliana, di un anno più piccola, e padre di Nicola, “sono loro i miei primi tifosi”, Sebis ha già partecipato ad un Ironman nel 2017 sempre a Francoforte: “Tremila partecipanti, me ne sono tenuto dietro mille”, racconta, con più di un pizzico di felicità. “Sin dal giorno dopo ho avuta chiara l’idea di voler tentare di nuovo l’Ironman, all’appuntamento del 2020 ci sono anche in ballo gli ‘slot’ per andare a competere a livello mondiale alle Hawaii”. Un sogno non grande, ma gigantesco. Ma d’altronde, per uno abituato per tanti anni a lavorare in fonderia, il “peso” delle cose può davvero essere una questione più che relativa.

Lì, a San Gavino Monreale, lo conoscono tutti: “Ogni giorno trovo il tempo per allenarmi, tra corsa e semplice passeggiata”. E tre volte alla settimana, prima o dopo l’attività fisica non fa differenza, l’appuntamento di Marco Sebis è con la siringa: “Devo fare le iniezioni di Copaxone 40, fortunatamente ho una sclerosi multipla di tipo ‘remittente’”. Insomma, la sua esistenza la trascorre “tra alti e bassi. Ci sono giorni in cui il fastidio alle gambe è molto forte, altri dove mi sento il re del mondo”. Dopo il “record” della partecipazione all’Ironman 2017 ha ricevuto tantissimi messaggi “da parte di persone che, come me, devono convivere con la sclerosi. Molti mi hanno detto che hanno vergogna a parlarne anche con i propri parenti. È un modo di vivere la malattia sbagliato”, osserva il 49enne, “non bisogna mai nascondere le difficoltà che ci riserva la vita”. Da qualche anno Marco Sebis ha lasciato il reparto più “pesante” della fonderia e si occupa “della gestione del magazzino”. Ogni giorno, la sua sveglia suona all’alba e il letto lo rivede solo dopo le ventidue: “Voglio sempre stare in movimento, è indispensabile anche combattere contro le mie malattie. Se fossi l’unico uomo sulla faccia della Terra tutte le aziende che producono divani avrebbero già dichiarato fallimento”.


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