Marco di Quartu: “Sui pullman tanti con la mascherina abbassata, troppi assembramenti” 

Marco Manfredda, 18 anni, studia al Motzo di Quartu: “Prendo solo un bus, ci sono giganteschi assembramenti a bordo: a volte c’è chi tiene la mascherina sotto il naso, glielo faccio notare e mi dicono di farmi gli affari miei”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA

Mascherina d’ordinanza, è obbligatoria, tenuta in modo corretto, e tanta rabbia. Marco Manfredda, 18 anni, studia all’istituto Motzo di Quartu Sant’Elena: “Da noi ci sono tanti pendolari che arrivano da Burcei, Settimo San Pietro, Maracalagonis”. Ovviamente, in pullman. E lui? “Io prendo un bus all’andata e uno al ritorno, anche se ne passano due o tre sono pieni, ci sono centinaia di studenti e giganteschi assembramenti. Sono a contatto con tutte le persone affianco a me”, racconta, “il problema è che a volte indossano la mascherina in modo scorretto, la abbassano sotto il naso. Lo faccio notare, tendenzialmente, e la risposta è sempre la stessa: non devo disturbare, devo farmi gli affari miei. Anche se noi italiani stiamo affrontando seriamente il problema” del Coronavirus “ci saranno sempre persone che non agiranno in modo corretto”.
Timore, paura di contagi? Sì: “Anche se c’è un solo positivo si può originare un focolaio. Lancio un appello al ministero dei Trasporti e alle istituzioni: qualche settimana fa hanno detto che avremmo dovuto fare la didattica a distanza per alleggerire il problema dei trasporti”, ricorda il giovane, “ma noi studenti non dobbiamo essere trattati così. Siamo il futuro, dovremo tenere su il mondo e salvarlo dall’abisso”.


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