“Sì all’eutanasia legale, dobbiamo essere liberi di scegliere”. È questo lo slogan ripetuto anche in piazza Yenne a Cagliari da Marco Cappato, esponente politico dei Radicali e dell’associazione Luca Coscioni e a capo della raccola firme per promuovere un referendum sul fine vita. Cappato ricorda “Giovanni Nuvoli e Walter Piludu, i due sardi malati di Sla che potevano solo muovere gli occhi e che hanno vinto la loro battaglia legata all’eutanasia”. In Italia è ancora vietata, chi può varca i confini e raggiunge cliniche specializzate in Svizzera: “Ci sono tanti casi di eutanasia clandestina, dobbiamo fare un passo avanti e legalizzarla. L’obbiettivo è raccogliere mezzo milione di firme entro ottobre, siamo già arrivati a quota 370mila”, spiega Cappato. Presenti, in piazza a Cagliari, vari esponenti politici del centrosinistra (come l’ex sindaco di Cagliari Massimo Zedda e la consigliera dei Progressisti Francesca Ghirra, oltre al sindaco di Quartu Graziano Milia). In tanti hanno voluto approfittarne per firmare nel banchetto allestito in piazza.
Intanto, solo in Sardegna è stato superato il tetto delle diecimila firme: 4979 a Cagliari, 2621 a Sassari, 1725 nel Sud Sardegna, 523 a Oristano e 355 a Nuoro.









