Esordio di fuoco per Paolo Maninchedda nei rapporti con l’Anas. Il neoassessore ai Lavori Pubblici, che ha incontrato il capo dipartimento della societa’ stradale Valerio Mele questa mattina alle 9 all’ottavo piano della sede della Regione in viale Trento, in un confronto ad altissima tensione ha messo subito in chiaro le cose: i rapporti con la Regione possono andare avanti solo se verranno immediatamente conclusi i lavori nel tratto della statale 131 “Carlo Felice” tra Serrenti e Villasanta, nel Medio Campidano. Se, quindi, l’Anas fara’ la,sua parte e il suo dovere. Si tratta di un cantiere fermo da oltre un anno e mezzo e già ribattezzato – a ragione – come cantiere della vergogna, che costringe i pendolari a inaccettabili slalom perditempo. Dalle indiscrezioni trapelate – pare che a tratti le urla si sentissero fino al sesto piano – sembra che Maninchedda abbia imposto un vero e proprio aut aut ai vertici dell’Anas, spiegando che da parte della Regione c’e’ tutta la volonta’ di procedere con un grande piano di infrastrutturazione ma che, se non ci sara’ la collaborazione necessaria da parte dell’Anas, il governo regionale e’ pronto a ingaggiare un grande conflitto fino ad arrivare a un ricorso da presentare al presidente della Repubblica. Maninchedda ha piu’ volte ribadito che mentre l’Anas non rende conto a nessuno dei suoi ritardi, lui deve invece deve rendere conto al Consiglio regionale e al popolo sardo, chiedendo a Mele cosa avesse da dire a proposito della rapina in stile colombiano messa a segno qualche giorno fa proprio in quel tratto, approfittando di strettoia e cantieri aperto, e chiedendo anche lumi su un recente concorso per l’assunzione di 45 geometri per la realizzazione della Sassari-Olbia. Secondo la Giunta basterebbero 100 giorni per assegnare le opere e completare i lavori su quel tratto della 131. L’incontro si e’ concluso in modo cordiale ma deciso e senza tentennamenti: la Regione vuole inchiodare l’Anas alle sue responsabilita’. Senza piu’ perdere neanche un minuto.











