L’urlo di Livia Frau: “Mio fratello Marco non si è ucciso, ditemi come è morto”

Il cadavere del canale di Uta è quello del maestro scomparso nel 2019, la sorella è sicura: “Non si è tolto la vita, non ne aveva il motivo. Il 2 ottobre 2019 mi regalò fiori, in anticipo, per il mio compleanno: è come se lui temesse che potesse succedergli qualcosa e che non avrebbe avuto tempo, al momento giusto, per darmeli. Dopo un anno e mezzo voglio chiarezza”


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“Io e la mia famiglia abbiamo avuto il sentore che gli fosse successo qualcosa di brutto, non era da lui allontanarsi e non abbiamo mai pensato che si potesse essere tolto la vita”. Livia Frau è la sorella di Marco, il maestro di Assemini scomparso a ottobre 2019. Oggi, la conferma degli esami del Dna: i resti umani ritrovati in un canale di Uta sono proprio i suoi.
Fondamentale la comparazione tra le unghie e uno spazzolino utilizzato dal maestro. E la sorella di Frau, appresa la notizia, non cambia quella che è il suo punto di vista: “Speravamo che fosse altrove, magari che si fosse rifatto una vita, forse per lo stress del lavoro che faceva che non gli permetteva di sfruttare appieno le sue potenzialità e capacità. Sapeva fare molti progetti, era stimato da tutti, soprattutto dai bimbi più poveri”.
E la Frau, parlando ormai tristemente al passato di suo fratello, racconta un aneddoto: “Quando andava a Muravera inventò un costume di Carnevale per un bimbo povero. Utilizzando la cartapesta gli aveva fatto un costume innovativo che aveva vinto il primo premio”. Ricordi di una persona che, ufficialmente da oggi, non c’è più. Livia Frau ha detto, anche in passato, che Marco avrebbe fatto una brutta fine: “Lascio fare agli inquirenti e a chi si sta occupando del caso. Dico solo che io e tutta la famiglia abbiamo avuto il sentore che gli fosse successo qualcosa di brutto, non era da lui allontanarsi e non abbiamo mai pensato che si potesse essere tolto la vita, non rientrava nel suo carattere, anche se ultimamente le sue abitudini erano cambiate. Col senno di poi, ci vedo ovviamente una preoccupazione per qualcosa che sarebbe dovuto succedere, ma lascio fare agli inquirenti”.
Andando per logica, però, o si tratta di suicidio o di omicidio. O di un incidente: “Marco non si sarebbe mai tolto la vita, non ne aveva motivo. Penso sia successo qualcosa. Non siamo addentro alle indagini e non possiamo spiegarlo. Ho piena fiducia nel pm, negli inquirenti, nelle Forze dell’ordine e negli avvocati”. E Livia Frau racconta un fatto mai emerso sinora. A poche settimane dalla scomparsa, Marco Frau le avrebbe spedito “un mazzo di fiori per il mio compleanno. In anticipo, il 2 ottobre. Ero rimasta sorpresa, come mai me li aveva mandati in anticipo? Col senno di poi, è come se lui temesse che potesse succedergli qualcosa e non avesse il tempo di farlo (il regalo) nel momento. L’ultima volta l’ho visto a fine settembre 2019, perchè poi è partito, stava da poco in quella casa (di Assemini)”. La Frau è netta: “Voglio chiarezza, ho atteso un anno e mezzo. Ci spieghino come e perchè è morto mio fratello”.


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