A sei mesi dal ritrovamento dei corpi, resta avvolta nel mistero la morte di Luigi Gulisano e Marisa Dessì, 79 e 82 anni, trovati senza vita il 5 dicembre scorso nello studio della loro casa in via Ghibli, nel Quartiere del Sole a Cagliari. Le cause del decesso non sono ancora chiare: non si sa se i due anziani siano stati uccisi con un veleno o se siano morti per asfissia. Né, soprattutto, è stata ancora fissata con certezza la data della morte.
Ieri mattina, come riporta l’Unione Sarda, subito dopo la nomina da parte del giudice per le indagini preliminari Ermengarda Ferrarese, i periti Rita Celli (medico legale) e Claudio Medana (tossicologo) hanno effettuato un sopralluogo a sorpresa nell’appartamento teatro della tragedia. Con loro anche i carabinieri del Ris e i consulenti già incaricati nei mesi scorsi di far luce sulle circostanze del presunto delitto.
Presenti anche i legali delle parti: l’avvocato Luigi Sanna, che difende Claudio Gulisano, secondogenito della coppia e unico sospettato, e l’avvocato Gianluca Aste, legale del fratello Davide, ritenuto parte offesa nell’indagine. Gli esperti dovranno consegnare le relazioni entro fine agosto, con l’udienza di discussione già fissata per l’11 settembre.
A coordinare le indagini è la sostituta procuratrice Rossana Allieri. Inizialmente si era ipotizzato un avvelenamento da funghi, poi escluso. Nelle settimane successive, le analisi tossicologiche hanno preso in esame la possibile somministrazione di nitrito di sodio, ma anche questa ipotesi sembra ora affievolirsi. L’ultima ipotesi è quella della morte per soffocamento, ma non ci sono prove conclusive.
Intanto Claudio Gulisano, arrestato il 30 dicembre, resta al centro delle indagini. Su di lui pesano gravi indizi, soprattutto di natura economica: secondo l’accusa, il 44enne avrebbe avuto consistenti debiti, e dal telefono del padre sarebbero partiti bonifici per circa 20mila euro, effettuati – sempre secondo la Procura – quando l’uomo era già morto.
Nel tentativo di fare chiarezza, la difesa ha chiesto un incidente probatorio, concesso dal gip Ferrarese, e da cui ora si attende l’esito delle nuove perizie.