L’estate 2019 si avvicina e Cagliari si conferma sempre più città turistica, anche nei mesi più caldi dell’anno. E, a proposito di caldo, è ancora bollente la polemica legata ai camerieri e ai baristi che non conoscono l’inglese. Luca Lobina, trentaseienne cagliaritano ma residente a Capoterra, è tra chi mastica a malapena le parole inglesi più ‘famose’: “Con i turisti riesco comunque, anche se poco, a farmi capire. Sono sposato, ho due figli e porto a casa 1700 euro al mese. Ogni giorno mi sveglio alle tre, dalle quattro prendo servizio sino al pomeriggio. Non penso di essere un privilegiato, e tratto tutti i clienti con il massimo rispetto e garbo”, afferma Lobina. Baristi categoria privilegiata? “No, manco per idea. Svolgiamo un lavoro faticoso e anche noi, come i medici e gli infermieri, offriamo un servizio importante alla gente. Siamo al pari, per livello di importanza, di tutte le altre categorie lavorative”.
E, nel 2019, i bar sono ancora luoghi di confidenze e sfoghi: “Molti clienti mi raccontano delle loro cose private, io ascolto e riesco a capire di che problema si tratta con qualche semplice chiacchiera”, racconta Lobina. E sulla ‘pecca’ dell’inglese? “Lo so che è importante conoscerlo anche per chi fa un lavoro come il mio. Da un po’ di tempo sto pensando di iscrivermi ad un corso per aggiornarmi”. E Lobina, fiero delle decine di migliaia di tazze e tazzine riempite e lavate in quasi vent’anni, è sicuro di un fatto: “A volte mi capita di dover servire dei turisti un po’ scontrosi, ma con un sorriso e qualche parola riesco a farmi capire e a chiarire la situazione”.