Il caso-rompicapo della scomparsa del 50enne di Luca Congera – svanito nel nulla a Quartu Sant’Elena il 16 marzo scorso – si aggiunge un nuovo tassello. C’è stato il ritrovamento di un cadavere, in parte carbonizzato, in un canneto della 554 il tredici luglio scorso, e da alcuni particolari potrebbe essere proprio quello del pescatore quartese. Ma la verità arriverà solo dagli esami comparativi del Dna. Intanto, l’avvocato Gianfranco Piscitelli – difensore di fiducia di madre e tre sorelle di Congera – ha ufficialmente protocollato alla Procura della Repubblica di Cagliari, “l’opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dal pm Alessandro Pili del fascicolo a carico di ignoti per il presunto omicidio” di Congera.
“Nell’atto di opposizione, dopo aver sottolineato una serie di motivi che la rendono opportuna”, spiega Pisciteli, “ho richiesto tutta una serie di nuovi accertamenti investigativi, nuove escussioni di testi e persone informate sui fatti ed altro utile all’accertamento della verità. Nel frattempo non sono ancora stati resi noti gli esami comparativi del Dna eseguiti sul corpo del cadavere ritrovato nei giorni scorsi che ipoteticamente potrebbe essere quello dello scomparso Gianluca Congera”.












