Una morte, sul lavoro, quella di Raffaele Massa, che sconvolge tantissime persone. 50 anni, portuale definito “esperto” dagli stessi parenti, di casa al porto canale di Cagliari da molti anni. Ha perso la vita nel molo della Grendi, a bordo della nave finlandese Estraden, schiacciato dal rimorchio del macchinario usato per movimentare i container. Massa era originario di Quartu: lascia i genitori, due fratelli, Andrea e Marco, e una compagna, Katiuscia. Le indagini, come sempre in questi casi, vengono svolte dai tecnici dello Spresal, specializzati in infortuni sul lavoro, insieme agli agenti della squadra volante, della polizia scientifica e della Capitaneria di porto. Coordina tutte le operazioni il magistrato di turno, Daniele Caria. Straziato dal dolore e incredulo il fratello maggiore, Andrea: “È stata una tragedia, non ci hanno fatto ancora vedere il corpo di Raffaele, forse è meglio. Era un lavoratore portuale esperto, aspettiamo per capire come sia stato possibile che abbia perso la vita”, dice. È stato lui ad avvisare la mamma e gli altri parenti anziani del dramma avvenuto.
Uno dei cugini, Roberto Olla, anche lui lavoratore al porto, non riesce a darsi pace: “Ci eravamo visti l’ultima volta in una discoteca, era insieme alla compagna ed era felicissimo. Perdiamo un gigante buono, sempre positivo e sorridente, tranquillo”. Sul caso dell’ennesima croce sul lavoro interviene anche il sindaco di Quartu, Graziano Milia: “Massima vicinanza alla famiglia dell’operaio morto e ai suoi colleghi. È un grande dolore morire a 50 anni in questa maniera, ciò lascia tutti costernati e addolorati. In Italia ormai è una strage continua, l’anno scorso abbiamo registrato 3-4 morti al giorno sui luoghi di lavoro, con una crescita talmente esponenziale che risulta inspiegabile”. Il pm ha disposto che venga eseguita l’autopsia e, come capita sempre in casi simili, sarà aperta un’inchiesta per fare piena luce sull’ennesima croce nel mondo del lavoro.










