Il magistrato di turno ha compreso la tragicità dell’evento e ha consentito ai genitori di Gabriele Loi di poter riavere il corpo del loro figlio senza necessità di verifiche o autopsie. Quanto avvenuto nella spiaggia di Is Traius, accanto al Timi Ama di Villasimius, è stato nulla di più che un tragico bagno di un ventiseienne che era felice di tuffarsi e rinfrescarsi prima di tornare dietro ai fornelli. La stagione iniziata insieme a papà Simone il 23 maggio, un’estate da aiuto cuoco per continuare a coltivare la sua passione che, anno dopo anno, si stava trasformando in un lavoro. Ci credeva ed era determinato, Gabriele: con il diploma dell’Alberghiero di Monserrato tra le mani aveva iniziato a fare le stagioni, andando anche in Veneto in hotel molto lussuosi. Qualche ora fa la tragedia, uno dei piedi che resta bloccato in una roccia e lui che inizia a bere acqua, sempre di più, sino a quando scompare alla vista di tutti, inclusi i suoi amici e il padre, Simone. Un gruppo di tedeschi l’ha riportato a riva, la era troppo tardi. La mamma, Stefania Porrà, era a Cagliari e ha saputo la terribile notizia da Simone, sotto choc, supportato cle aiutato costantemente dai carabinieri. La salma è stata portata via solo intl tarda serata.
Gabriele Loi era di Maracalagonis. La sindaca Francesca Fadda ha sentito telefonicamente i genitori, ecco di seguito il suo messaggio pubblico di cordoglio: “Da madre e da donna trovo sia impossibile trovare le parole in casi come questi. Una notizia che mi è giunta dai media e poi da papà Simone e mamma Stefania sotto shock, un racconto che mi lascia inerme davanti al dolore, genitori dilaniati, con il respiro corto e la mente che inizia a fare mille domande. Il dolore lancinante che oggi i familiari, amici e conoscenti stanno provando è incommensurabile, così come tutte le tragedie anche di altre famiglie che porto nel cuore ma che non cito perché mi hanno chiesto silenzio assoluto. Oggi noi come comunità intera dobbiamo far sentire la nostra vicinanza a queste persone che oggi versano lacrime di disperazione, perché una comunità forte oggi fa questo. Ciao Gabriel. Ti vogliamo ricordare così, con le foto che tua mamma e tuo papà mi hanno inviato”.











