L’incubo lingua blu torna in Sardegna, Copagri alla Regione: “Quali azioni per bloccare l’epidemia?”

Secondo l’ultimo rapporto dell’osservatorio regionale sarebbero 177 focolai attivi. Copagri scrive all’assessore alla Sanità Mario Nieddu e all’assessora all’Agricoltura Gabriella Murgia: “Non vorremmo tornare agli anni 2012 e 2013 quando furono registrati oltre 100.000 capi morti ed una forte riduzione della produzione di latte”


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L’incubo blu tongue (lingua blu) è tornato in Sardegna. Secondo l’ultimo rapporto dell’Osservatorio Epidemiologico Veterinario Regionale, aggiornato al 27 agosto 2021, nell’Isola ci sono 177 focolai attivi, 48.542 capi coinvolti e altri 21 focolai sospetti. 202 i capi morti. Numeri che nulla hanno di buono, e fanno preoccupare non poco. In tanti.

Copagri Sardegna ha scritto una missiva indirizzata all’assessore alla Sanità Mario Nieddu e all’assessora all’agricoltura Gabriella Murgia chiedendo la convocazione urgente di un incontro.

Si legge nella nota a firma del presidente della Confederazione Produttori Agricoli Sardegna, Ignazio Corrias: “Chiediamo un quadro preciso della situazione e di conoscere quali azioni sono state poste in essere per bloccare la diffusione dell’epidemia e di predisporre nel breve tempo un provvedimento legislativo, da inserire nella manovra di assestamento di bilancio, per il rimborso dei capi morti e la perdita conseguente di reddito, nonché contenente la previsione di un rimborso forfettario per ogni capo coinvolto all’interno dei focolai registrati”.

E conclude: “Non vorremmo tornare agli anni 2012 e 2013 quando furono registrati oltre 100.000 capi morti ed una forte riduzione della produzione di latte”.


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