L’incredibile caso del call center di Cagliari: “Cinque ragazzi contagiati, famiglie in quarantena e 500 persone lasciate in pericolo”. Durissimo documento del segretario regionale del pd Emanuele Cani sulla situazione del call center Comdata a Cagliari: “Apprendiamo di nuovi casi postivi nel sito Comdata di Cagliari che salgono a 5. In una sede dove lavorano più di 500 persone.
Con grande rammarico ci troviamo a rilevare una grave situazione che era prevedibile e che avevamo già denunciato.
Nonostante il lavoro incessante degli RSU di SLC Cgil, FISTel Cisl e Uilcom Uil, in una corsa contro il tempo per scongiurare l’alto rischio di contagio, le soluzioni adottate dall’azienda per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori, sono arrivate con un ingiustificato ritardo e nel contempo rivelate blande e inadeguate.
Ci risulta che gli RSU abbiano piu’ volte chiesto di redistribuire i carichi di lavoro e di incentivare lo smart working su tutte le commesse nelle quali i committenti si erano resi disponibili; questo insieme all’utilizzo degli strumenti previsti negli accordi Governo – Sindacati ( congedi Parentali, accesso al fondo di solidarietà) avrebbero mitigato il rischio già alto di contagio, diminuendo il numero degli operatori contemporaneamente presenti in turno, in ogni area lavorativa.
Alla data odierna registriamo una pericolosa crescita di positività al Covid 19, con almeno 5 casi di operatori contagiati e altri colleghi e rispettive famiglie in quarantena; l’atteggiamento dall’azienda di vigile attesa si è rivelato deleterio e pericoloso per la salute dei lavoratori e dei loro familiari, creando le condizioni per un focolaio incontrollato.
Il PD esprime la sua forte preoccupazione per la sicurezza dei lavoratori di questo call center e dei numerosi altri presenti nel territorio della Sardegna.
Per questo motivo chiediamo che siano applicate tutte le misure previste dai decreti in vigore.
Il PD Sardegna è vicino ai lavoratori contagiati e a quelli posti in quarantena , augurando loro e ai familiari una pronta guarigione.
Il lavoro e la salute dei lavoratori non possono essere mai posti in contrapposizione; gli interessi economici pur legittimi, non possono soverchiare le tutele sulla salute dei lavoratori”.










