Legambiente a Zedda: “No ai parcheggi interrati nel centro storico”

Legambiente scrive al sindaco e chiede un incontro urgente sul Piano particolareggiato del centro storico: a preoccupare sono le proposte di parcheggi interrati, da quello di via Cammino Nuovo a quello tra via Fara e via Santa Margherita


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“No” ai parcheggi interrati nel centro storico di Cagliari. Legambiente scrive al sindaco Zedda e chiede un incontro urgente per chiarire dubbi e preoccupazioni sul Piano particolareggiato del centro storico, di recente approvato dal Comune e ora sottoposto, fino al 15 dicembre, alle osservazioni di cittadini ed enti interessati prima dell’adozione definitiva. Un confronto per valutare, soprattutto, le proposte dei parcheggi interrati previsti nel documento: in via Cammino Nuovo, via San Giorgio, Fossa di San Guglielmo e nell’area compresa tra via Fara e via Santa Margherita, a ridosso delle mura di Castello.  

“Apprezziamo la premessa storico-urbanistica ed il complesso lavoro di analisi – spiegano Annalisa Colombu e Vincenzo Tiana, di Legambiente – Ma siamo preoccupati per alcuni aspetti del Piano, e vogliamo contribuire con alcune proposte migliorative”. Tre le riserve principali che vengono avanzate. “La prescrizione urbanistica per ‘classi di valore’ circoscritta all’organismo edilizio e non estesa alla ‘scena urbana’ locale – si legge nella lettera di Legambiente –  L’assenza di una specifica disciplina per l’uso operativo delle tecniche edilizie tradizionali, e la mancata individuazione e perimetrazione di tutti i beni paesaggistici (culturali e identitari) con relative fasce di tutela condizionata, come previsto dal Piano paesaggistico regionale”.

Ma a preoccupare è in particolare la realizzazione di parcheggi interrati nel centro storico. Per l’area di Cammino Nuovo – precisano Tiana e Colombu – la realizzazione del parcheggio interrato comporterebbe ingenti opere di scavo, sia sul terreno di riporto sia sulla roccia, ed indispensabili strutture di sostegno che andrebbero ad intaccare l’integrità delle mura cinquecentesche. Per questo da tempo abbiamo manifestato la nostra contrarietà all’intervento, proponendo una rielaborazione del progetto per attenuarne l’impatto sul complesso monumentale architettonico anche in considerazione della fragilità della rupe e della probabile presenza di strutture di interesse storico e di cavità ipogee naturali e artificiali, e vista inoltre la inopportunità di creare a ridosso del cuore urbano ulteriori attrattori di traffico veicolare, quando ormai la strategia generale premia la dimensione pedonale ed il trasporto pubblico”. Dubbi anche sulla “eventuale creazione, nell’ambito del verde urbano storico, di impianti sportivi”.