Serrenti – Sala gremita per l’inaugurazione della nuova opera artistica che arricchirà il paese: un omaggio alla libertà, con il pensiero rivolto a chi è ha subito violenza, è stato rappresentato con due scarpe rosse realizzate in ceramica da Alessandra Furcas. Si è svolta ieri sera, presso i locali della biblioteca l’incontro tra i rappresentanti delle istituzioni locali e della cultura locale, la presentazione della nuova opera, che si aggiunge a quelle già presenti in tutto il territorio, che vuole rappresentare il modo di comunicare ai cittadini un messaggio, un invito alla riflessione ma anche l’immensa moltitudine di potenzialità che l’arte, attraverso tutte le sue forme, riesce a esprimere senza parole. Ecco allora che, affidata alla creatività di Furcas, ceramista di Serrenti, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Pantaleo Talloru, ha voluto raffigurare anche tutto ciò che si cela attraverso la libertà, spesso repressa, come nelle dinamiche che provocano violenza e morte per il genere femminile. Infatti, la lotta contro una mentalità che, purtroppo, è ancora radicata nelle menti di chi considera la donna inferiore all’uomo e la usa come un oggetto da consumare e modellare a suo piacimento, è la battaglia che il Comune porta avanti da anni con incontri, eventi e manifestazioni che vanno ben oltre il 25 novembre, giornata internazionale dedicata a questo tema. E ieri lo ha fatto anche abbracciando le cittadine che “ogni mattina si svegliano senza dimenticare”: lacrime e commozione, lunghi applausi e l’abbraccio virtuale da parte di tutta la comunità che vuole proteggere le sue donne, quelle, soprattutto, che hanno sofferto in passato e che mai riusciranno a cancellare le ferite di un amore malato.
L’opera verrà installata presso la parte esterna del municipio, le scarpe rosse, eleganti e imponenti, saranno collocate con l’intenzione di immaginare un movimento, metafora per esprime il percorso che deve essere affrontato ma anche simbolo di lotta, di fermezza e volontà per voler cambiare la direzione di ciò che, ogni giorno, come racconta la cronaca, spezza la vita di tante donne solo perché sono donne.













