Le restrizioni legate alla pandemia, le abitudini quotidiane che cambiano e il grande lavoro delle forze dell’ordine. A Radio CASTEDDU, il Maggiore Andrea Cassarà, Comandante della Compagnia Carabinieri di Villacidro: “Il rispetto delle norme è stato possibile attraverso il continuo dialogo che i Carabinieri sono riusciti a svolgere quotidianamente con i cittadini in tutto il territorio”.
Prosegue l’importante collaborazione tra le forze dell’ordine e Casteddu Online:
“La nostra è un’organizzazione territoriale che concentra oltre il 75% dei Carabinieri a livello nazionale, rappresenta il fulcro dell’attività dell’Istituto dell’Arma dei Carabinieri. Viene assicurato non solo il mantenimento delle misure anti covid ma l’ordine e la sicurezza pubblica. Quando si parla di rispetto e misure anti covid, al di là di quanto ci si possa immaginare, non parliamo di un’attività meramente sanzionatoria, è solo la parte istituzionale che gli uomini e le donne dell’Arma continuano a svolgere durante la pandemia. Il grosso dello sforzo infatti non è stato quello di sanzionare ma di abituare il cittadino all’idea che le azioni, che rientravano nella quotidianità come quella di uscire di casa, andare dai propri cari, andare al bar, al cinema, ristorante, in piscina o piuttosto che in palestra, non erano più attività consentite o, se erano consentite, erano soggette a rigidi protocolli, regole che ormai conosciamo tutti e che fanno parte un po’ del nostro DNA, come il distanziamento sociale, l’uso della mascherina.
Questa attività è stata possibile attraverso il continuo dialogo che i Carabinieri sono riusciti a svolgere quotidianamente con i cittadini in tutto il territorio nazionale. Fondamentale, in parallelo, è stata l’attività di informazione attraverso le stazioni, le centrali operative, 24 ore su 24, hanno risposto ai cittadini centinaia di telefonate che spesso si trovavano in difficoltà ad interpretare le norme che si sono susseguite in questo periodo.
L’Arma dei Carabinieri, inoltre, ha svolto, e continua a svolgere, il servizio di ritiro delle pensioni a favore dei cittadini ultrasettantacinquenni che riscuotono la pensione in contanti, che non sono beneficiari di un conto corrente postale o bancario e non beneficiano dell’aiuto di un familiare che abita con loro o nelle immediate vicinanze.
Il pensionato si rivolge al comandante della stazione competente del territorio che, attraverso una delega, va alla posta a prelevare in contanti e recapita la somma direttamente a casa del pensionato. Questo è un servizio che ha avuto un buon successo”.
Come sono cambiati i reati in questo periodo? “È cambiata la vita della gente ed è cambiato sicuramente lo stile di vita delle persone; la tipologia dei reati si è adeguata, abbiamo riscontrato un calo dei furti negli otto comuni della mia giurisdizione del 35% circa, fenomeno che, verosimilmente, è dovuto all’ intensificazione dei servizi di controllo del territorio delle forze di polizia ma anche alla diminuzione della circolazione delle persone e alla loro maggiore permanenza nelle abitazioni a causa delle limitazioni. Si riscontra quindi una maggiore presenza delle persone all’interno delle abitazioni che ha portato a una recrudescenza di altri fenomeni come quello delle truffe e frodi on-line. Sono aumentate del 60%, un maggior numero di persone si sono dedicate alla caccia dell’affare ma la merce, dopo essere stata pagata, non è stata ricevuta. Poi abbiamo anche il caso delle persone che hanno messo in vendita qualcosa in rete e sono stati aggirati da falsi acquirenti. Si sono recati presso gli sportelli ATM per ricevere il pagamento del corrispettivo della compravendita ma, dopo avere seguito le indicazioni, anziché ricevere hanno ricaricato la carta dei truffatori, un meccanismo banale, al quale, però, molte persone, tantissime, purtroppo sono cadute nell’inganno. Buona parte di queste truffe, quasi tutte, sono state scoperte ma il problema non è tanto scoprirle, quando la difficoltà di rientrare in possesso del corrispettivo, dei soldi persi”.
“Per quanto riguarda invece i cosiddetti reati spia, tutti quei delitti che sono indicatori di violenza di genere, abbiamo rilevato a livello nazionale un calo dei reati denunciati.
Rimane però sempre alta l’incidenza delle donne vittime di violenza; questo non vuol dire che i reati sono effettivamente diminuiti ma potrebbe significare soltanto che le vittime, a causa delle limitazioni dettate dalla pandemia, hanno avuto più difficoltà a denunciare, a chiedere aiuto proprio perché sono rimaste confinate a casa, lontane da amici o familiari di origine e che le avrebbero potute sostenere”.
“In queste settimane di zona Bianca, nel nostro territorio l’unica cosa che abbiamo riscontrato è qualche assembramento di giovanissimi, di ragazzi tra i 14 ai 17 anni che si incontrano in luoghi nascosti o nelle piazze, che magari comprano delle pizze, delle bibite e mangiano tutti insieme creando, però, dei pericolosi assembramenti”.
Risentite qui l’intervista a Andrea Cassarà del direttore Jacopo Norfo e di Paolo Rapeanu
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