Il “sistema Mesina” all’interno dell’amministrazione regionale in Sardegna. Le mani della criminalità organizzata, secondo quanto accertato dai carabinieri del Ros che hanno arrestato 31 persone – fra i nomi eccellenti l’ex assessore dell’Agricoltura Gabriella Murgia e il primario di Terapia del Dolore dell’ospedale Marino di Cagliari, Tomaso Cocco – si allungavano facilmente “nei procedimenti decisori dell’amministrazione regionale in particolare nei settori dell’agricoltura e della sanità”. Tredici sono in carcere, gli altri ai domiciliari.
In pratica, il gruppo criminale, sempre secondo quanto accertato dagli inquirenti, in continuità con la “Anonima Sequestri” di cui Graziano Mesina ed altri soggetti colpiti dalla misura cautelare erano fra i più noti esponenti, intervenivano con facilità in diverse amministrazioni pubbliche, con particolare riferimento a quelle regionali, per assicurarsi incarichi pubblici, favori o altri interessi ad associati, parenti di questi ultimi o persone gradite al gruppo. Non solo: in cambio degli incarichi assicuravano voti in occasione delle elezioni e avrebbero favorito la latitanza di Mesina, poi arrestato dal ROS il 18 dicembre 2021, con il quale il gruppo aveva rapporti diretti e indiretti;
Il gruppo criminale era in grado di condizionare pesantemente vasti settori della vita sociale dell’Isola, nei termini di un accesso privilegiato all’interno dell’amministrazione regionale.
Le accuse a carico dei 31 arrestati sono, a vario titolo, associazione di tipo mafioso (contestazione a carico di 8 indagati), associazione segreta, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, abuso d’ufficio, rivelazione di segreto d’ufficio, corruzione aggravata dal metodo mafioso, peculato e procurata inosservanza di pena aggravata dal metodo mafioso. I rapporti tra le diverse componenti avrebbero garantito nel tempo di attingere, in caso di necessità, al sostegno del sodalizio per ottenere presunti vantaggi di varia natura.











