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“Ci siamo incontrati di nuovo dopo trent’anni, quattro anni fa”. A dirlo, pochi secondi prima di partire con la video intervista, è Luciano Depau. La persona della quale parla è Patrizia Perra: da quattro anni stavano insieme, e in quel “maledetto” lunedì sera lui l’ha vista sino a pochi minuti prima che quel pezzo di carne le restasse bloccato in gola, portandola alla morte: “Eravamo insieme sino a mezz’ora prima. Sono sceso, dovevo portare una cosa, poi sono andato a casa e lei è rimasta nell’appartamento di via Colomba Antonietti “perchè doveva vedere la madre”. Meglio, seguirla: la 54enne, da tempo, si stava prendendo cura della donna, anziana. “Era altruista, bravissima, una donna con tanto amore e che aveva ancora tanto amore da dare. Le cose succedono, purtroppo”, afferma Depau, pochi minuti prima dell’inizio del funerale.
“Di solito non mangiava neanche di sera, o mangiava pochissimo”. Due sere fa, invece, Patrizia Perra ha deciso di cenare con un po’ di carne. Poi, il dramma, “la tragedia”, come dice Depau a un conoscente della donna che si avvicina a lui per porgergli le condoglianze. La richiesta di aiuto fatta a un vicino di casa, l’arrivo delle ambulanze, il grande impegno dei soccorritori e il trasporto, purtroppo inutile, al Brotzu. Luciano Depau, prima di entrare dentro la chiesa di San Gregorio Magno, lo conferma un’altra volta: “La cosa più grande che aveva Patrizia? Il cuore, d’oro”.