L’iniziativa fa parte della rassegna Cagliari/Mutazione. Parlare di lavoro e ambiente in relazione ai cambiamenti che essi subiscono in una realtà viva come la città che muta costantemente il suo volto, consente di fare una riflessione sui cambiamenti che avvengono nella vita delle persone, sulle implicazioni sociali ed emotive che questi cambiamenti portano in sé, che è lo specifico di cui un teatro di impegno civile, quale il nostro vuole essere, si occupa.
Visita guidata da Legambiente nei luoghi dello spettacolo MEMORIE DAL SOTTOSUOLO, dedicato alla necropoli di Tuvixeddu, presentato il 4 dicembre, alle 21, su un testo di Giorgio Todde.
“Memorie del sottosuolo” parla della necropoli di Tuvixeddu e dell’incubo del cemento. L’area della necropoli è dentro un contesto paesaggistico che si vuole a tutti i costi mantenere intatto. E non solo per consentire la fruizione di un patrimonio archeologico che dall’età punica arriva all’Alto Medioevo, che ha pochi paragoni in tutto il Mediterraneo e che è tuttora quasi impossibile visitare. Ma anche perché da Tuvixeddu al colle di Tuvumannu e poi a quello che chiamano il Canyon, lo spettacolare, profondo taglio di tutta l’altura, è riconoscibile un sistema unitario, fatto di cavità naturali e di una foltissima vegetazione, luogo di culto dove nei secoli si sono praticate anche molte attività, da quella mineraria (esiste una specifica tutela per questo aspetto) a quella di cava. Tutt’intorno si è costruito in maniera dissennata, in particolare lungo via Sant’Avendrace dove sono sorti edifici che sovrastano le sepolture. Palazzi sono cresciuti anche su via Is Maglias, una via che – spiega l’archeologo Alfonso Stiglitz – “ricalca esattamente un’antica strada che percorreva quella che si configura come una valle naturale tra le due cime del colle (Tuvixeddu a ovest e Tuvumannu a est), una strada funeraria di età punica ancora perfettamente leggibile, nonostante i devastanti interventi edificatori, ancora in corso”.
La rassegna è organizzata da Il Crogiuolo, curata da Rita Atzeri, con il contributo degli Assessorati alla Cultura della Regione Autonoma della Sardegna e del Comune di Cagliari, con la collaborazione di CGIL, Legambiente, Parco di Molentargius, Italia Nostra, Tedacà, Blanca Teatro e il patrocinio di Anpi e Università degli Studi di Cagliari (cattedra di Storia Contemporanea).












