Domani alle ore 16:30, 17:15 e alle 18, in via del tutto eccezionale, sarà possibile visitare il contesto archeologico venuto alla luce. Sono stati trovati un grande contenitore in terracotta (dolio) per conservare vino, olio o derrate alimentari di vario tipo e due vaschette quadrangolari con fondo rivestito in malta, probabilmente riconducibili a strutture per la lavorazione e lo stoccaggio di prodotti agricoli. Da un primo esame del materiale ceramico il rinvenimento sembrerebbe inquadrabile in età tardoantica o medievale.
Lo scavo archeologico è stato finanziato dall’Assessorato dei Lavori Pubblici della Regione Autonoma della Sardegna, che sta realizzando le opere di sistemazione idraulica nella zona, ed è stato condotto dagli archeologi Ottaviana Soddu, Paolo Marcialis e Martina Atzeni con la direzione scientifica della Soprintendenza, nella persona della funzionaria archeologa Chiara Pilo, coadiuvata dall’assistente tecnico Stefania Dore. Ai lavori ha partecipato anche l’archeologa Maria Mureddu che sta portando avanti lo studio dei resti archeobotanici. Il recupero e il trasporto in sicurezza saranno curati dalla Soprintendenza, dalla funzionaria restauratrice Georgia Toreno e dalla restauratrice Maura Mereu.
L’evento in programma domani rappresenta la prima e ultima occasione di vedere direttamente il sito archeologico. Infatti, per motivi di sicurezza connessi alle opere di sistemazione idraulica del Rio San Girolamo, l’area del ritrovamento non potrà essere in futuro accessibile al pubblico. La Soprintendenza e il Comune di Capoterra stanno però valutando future forme di divulgazione e di valorizzazione del contesto archeologico, anche con il coinvolgimento della vicina azienda Corte degli Ulivi che ha già offerto supporto logistico per il recupero e il ricovero del dolio.
L’apertura straordinaria al pubblico è organizzata dalla Soprintendenza e dal Comune di Capoterra, grazie alla disponibilità dell’Assessorato ai Lavori Pubblici della Regione. Fondamentale è la collaborazione della Compagnia Barracellare di Capoterra che aspetterà i visitatori nel punto di incontro e che gestirà gli aspetti logistici, permettendo così agli addetti di mostrare ai visitatori, anche se solo per un giorno, l’interessante ritrovamento archeologico.
Il punto di incontro è in via dei Genovesi incrocio nuovo ponte – zona Poggio dei Pini, loc. Rio San Girolamo, si dovrà poi raggiungere il sito a piedi, con una camminata di circa 700 metri su strada bianca.
L’area di scavo è attualmente un cantiere e per accedere è necessario indossare scarpe comode chiuse.