Il dramma di 70 lavoratori sardi: “Senza stipendio da febbraio, stiamo facendo la fame”

Zero euro in busta paga da mesi per chi sostituisce i contatori dell’Enel e realizza la fibra ottica per Tim e Open Fiber in tutta l’Isola: “Colpa delle aziende che eseguono i lavori, i soldi arrivano ma poi restano incagliati: per tutti loro la Pasqua è stata tragica”


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“Da febbraio non ci stanno più pagando gli stipendi, stiamo facendo la fame”. È un grido disperato, quello dei 70 lavoratori delle aziende Mvm e Effe&C di San Sperate. Operano tutti nel settore delle telecomunicazioni, per conto di Tim e Open Fiber, e in quello elettrico, per conto di Enel distribuzione. Da mesi non ricevono un centesimo, e oggi hanno protestato sotto l’assessorato regionale dell’Industria a Cagliari, in via XXIX Novembre, supportati da Cgil e Uil. Una beffa cosmica, proprio in un periodo nel quale vanno avanti gli investimenti, anche in Sardegna, legati alla digitalizzazione e all’ammodernamento di tantissime reti elettriche, anche grazie ai denari del Pnrr. Dopo un faccia a faccia con i vertici dell’assessorato, l’impegno reciproco è stato di riconvocare un tavolo insieme alle due società “morose” e, se necessario, andare alla ricerca di altre realtà che possano garantire un regolare pagamento degli stipendi.
“Nonostante le rassicurazioni aziendali gli stipendi di febbraio non sono ancora stati pagati e i lavoratori si trovano a trascorrere la Pasqua senza risorse e con grande disagio”, spiegano i segretari Slc e Fiom Cgil Alessandro Randaccio e Marco Mereu, sottolineando che “è incomprensibile il silenzio della Regione considerato che abbiamo chiesto da tempo un suo intervento su un settore strategico e in pieno boom come l’ammodernamento delle reti di telecomunicazione e elettriche nel quale gli appalti continuano ad essere assegnati a soggetti che scaricano il rischio di impresa sui propri dipendenti”.


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