Venti anni in giro per le strade di Cagliari, dal centro alla periferia, arrivando fino ai viali delle prostitute. Cala il sipario sulla lunghissima attività svolta dal team capeggiato da signora Gina. Per tutti, anche oggi che ha 83 anni, “mamma Gina”
“Ciao, mamma Gina. Grazie di tutto”. Questo il saluto che sicuramente molti senzatetto di Cagliari – quegli “ultimi” spesso nemmeno considerati “persone” da chi ha la pancia al caldo – tributeranno all’83enne anima pulsante del camper de L’Aquilone. Che, nei fatti, spegne i motori dopo un ventennio di attività. Don Carlo Follesa è pronto a “stingere la mano” al Comune e interrompere una collaborazione che è stata possibile, per anni, grazie a un finanziamento rinnovato anno dopo anno. E sono infinite le storie – tutte private – che rimangono negli angoli più bui della Cagliari notturna, quando chi non ha un posto per ripararsi sapeva che, in diversi punti della città, prima o poi arrivava “mamma Gina” con un panino, un the caldo e una parola di conforto. Insieme a lei, finiscono l’avventura lavorativa “sociale” anche due psicologi, un assistente sociale e un autista.
Il Comune ha fatto sapere a Cagliari Online – che ha dato in esclusiva la notizia del sicuro addio de L’Aquilone – che “i senzatetto non saranno abbandonati”. All’orizzonte l’ipotesi, stando a voci di corridoio sempre più forti, di un bando per l’affidamento. A prescindere da chi arriverà, il ricordo del camper bianco con scritte arancioni guidato, almeno con il cuore, da “mamma Gina”, è destinato a restare impresso nella memoria dei tanti, troppi sfortunati che conoscono bene termini quali “disagio”, “fame” e “buio”. Quest’ultimo intervallato, almeno per qualche minuto, ogni notte, dalla luce dei fari del camper de L’Aquilone.










