È il giorno delle lacrime per la morte di Josè Aneris, il climber svizzero-sardo sessantenne morto ieri dopo essere precipitato per cinquanta metri durante un’escursione con gli amici. In tanti lo piangono e sono distrutti per una morte avvenuta proprio mentre Aneris era impegnato in quell’attività, le arrampicate, che faceva da decenni. “Giuseppe Josè Aneris ha fatto parte per 24 anni dal soccorso alpino e speleologico della Sardegna, è stato una delle colonne portanti come tecnico di soccorso in forra”, ricorda, commosso, il presidente Guido Biavati. “Esperto come pochi del nostro territorio, oltre alle capacità tecniche e al prezioso patrimonio di conoscenza della montagna, portava con sé una innata dose di umanità e simpatia. Assieme a lui ho condiviso una infinità di giornate addestrative coltivando la medesima passione. Sono personalmente sconvolto da questa perdita e a nome di tutti i colleghi del servizio regionale esprimo il nostro profondo cordoglio e un abbraccio alla famiglia”.
Lutto anche nel Comune di Samugheo: “L’amministrazione comunale esprime il proprio cordoglio e dà l’ultimo saluto a Josè Aneris, che tanto ha fatto per la nostra comunità, promuovendo e incentivando l’arrampicata sportiva nel nostro territorio, in località Castel Medusa. Grazie di tutto José”.











