I ricciai sardi vincono la loro battaglia, dal Consiglio regionale arriva il via libera alla riapertura della pesca da domani, primo dicembre, sino al 30 aprile 2023. L’ok è arrivato grazie ad un emendamento della maggioranza di centodestra alla legge Omnibus: in attesa di perfezionare le procedure di indennizzo per il fermo biologico, lo stesso fermo viene revocato. Dal primo dicembre e sino al 30 aprile dell’anno prossimo sarà consentito pescare ricci per un massimo di novanta giorni. E i ricciai, che da qualche giorno avevano iniziato una protesta proprio sotto i portici del palazzo regionale di via Roma a Cagliari, esultano: “Torniamo a lavorare”. Autorizzati la raccolta, il trasporto, lo sbarco e la commercializzazione dei ricci. Alla fine è passata la proposta dei rappresentanti dei pescatori, cioè meno giorni di raccolta rispetto al passato e una cesta in meno. Nelle prossime settimane lo stesso Consiglio regionale tornerà ad affrontare il tema degli indennizzi per riproporre, eventualmente, un fermo della pesca da maggio 2023.
“Siamo felici, potremo continuare a sfamare le nostre famiglie. La proposta della raccolta della plastica e del pagamento di 500 euro al mese non aveva senso”, spiega Gesuino Banchero, rappresentante dei pescatori cagliaritani e oristanesi, che ha partecipato anche alle varie riunioni della commissione Agricoltura. “Il limite di tre ceste e di quattro giorni a noi va benissimo, è ciò che avevamo chiesto sin dal primo momento alla Regione”. Felice anche l’altro rappresentante dei ricciai, Antonio Puddu. Da domani, in 190 potranno tornare a pescare ricci nelle profondità dei mari sardi.










