Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp
Dalla Sardegna al lavoro in Germania e alla vita in strada a Milano per colpa della pandemia, la gravidanza “inattesa” e l’unico rifugio possibile in una tenda, nel capoluogo lombardo. Sabrina, la 23enne sarda finita alla ribalta nazionale dopo aver deciso di lasciare il neonato che aveva appena partorito all’ospedale, parla a Le Iene di Italia Uno e racconta la sua verità: “Nel paesino dove vivevamo mi controllavano sempre, sapevano ogni strada che percorrevo e ho deciso di dire basta”. Così, col suo fidanzato sono partiti in Germania per lavorare e vivere. E, almeno all’inizio, erano soddisfatti: “Lei lavorava come cameriera, io come lavapiatti”, racconta il compagno. “Poi, il Covid ci ha tagliato le gambe. Ho perso il lavoro, anche Sabrina è rimasta a terra e siamo andati a vivere in un dormitorio. Ma abbiamo avuto problemi, a lei facevano battutine, ti dò 50 euro”, con un chiaro riferimento al sesso. Un ambiente malsano, ma l’unico tetto disponibile al momento. “Abbiamo deciso di andarcene per la strada, era meglio”. La coppia, alle rispettive famiglie, non ha raccontato la verità: “Ai nostri genitori dicevamo che eravamo a casa di una persona che ci aveva affittato una stanza in nero”. Poi, la gravidanza: “Non mi ero accorta di essere incinta, non mi sentivo nemmeno di voler fare la mamma”, afferma ai microfoni de Le Iene Sabrina. “Sono stata portata all’ospedale, ho partorito e ho deciso di lasciare il mio bambino lì. Figurati, non poteva mica vivere in una tenda”.
Una scelta che ha portato tante persone addirittura a insultare la 23enne sarda: “Mi dicevano che avevo sbagliato, che facevo schifo. La gente ha sempre da ridire, ma se l’avessi portato via con me sarei stata un’egoista”. I due non sembrano avere intenzione di tornare in Sardegna, ma nel servizio di Roberta Rei c’è spazio anche per un lieto fine. Dopo averli accompagnati da un parrucchiere e le foto di rito, la coppia ha ottenuto i documenti. E, successivamente, Michael, il compagno, è stato provinato in una pizzeria: “Mi serve un aiuto cuoco”, ha detto il titolare del locale, “per me puoi iniziare anche subito”. Il giovane ha ringraziato e si è subito dato da fare tra impasto, mozzarella e sugo. Prossimo obbiettivo: avere un tetto sicuro sopra la testa.