Dopo appena un anno dall’inizio della legislatura di centrosinistra in Sardegna, unico esperimento di Campo largo al governo di una regione italiana, i 5 stelle con la Todde e il Pd sono molto più che separati in casa: sono ai ferri corti. L’ultimo episodio, la mancata partecipazione dei dem alla nomina dei commissari delle asl, su cui la Todde non ha voluto cedere di un millimetro per provare a scardinare vecchie logiche che hanno reso la sanità della Sardegna fra le peggiori in Italia, è stato appunto solo l’ultimo: nonostante le dichiarazioni ufficiali e i tentativi di minimizzare, i conflitti, i malumori, le tensioni e i malcontenti ci sono già da tempo.
Per provare a capire come affrontare questo non facile periodo, il Pd – finora totalmente schiacciato dai 5 stelle e dalla Todde – prova a dare un segnale e si riunisce lunedì prossimo nella direzione regionale convocata a Oristano.
Il primo punto all’ordine del giorno riguarda proprio lo strappo istituzionale consumatosi lo scorso 27 aprile, quando la presidente, espressione del Movimento 5 Stelle, ha ufficializzato la nomina dei commissari delle aziende sanitarie senza consultare gli alleati di maggioranza. Una decisione che ha appunto provocato la reazione del Pd, con l’assenza simbolica in giunta dei tre assessori dem – Giuseppe Meloni (Bilancio), Rosanna Laconi (Ambiente) ed Emanuele Cani (Industria) – come segno di dissenso verso un metodo ritenuto unilaterale e poco rispettoso degli equilibri di coalizione. Una reazione che è più che altro un segnale, essendo il Pd con i suoi assessori rimasto in giunta.
Negli ultimi giorni si è però riaperto un confronto all’interno del Campo largo, con l’obiettivo di ricucire i rapporti e ristabilire un clima di collaborazione tra le forze di maggioranza. La direzione regionale, convocata dal segretario Piero Comandini e dal presidente del partito Giuseppe Meloni, servirà anche per fare il punto sui referendum dell’8 e 9 giugno e per definire la data della prossima assemblea regionale del partito: prevista entro fine mese, sarà chiamata a eleggere il nuovo segretario regionale del Pd, in un passaggio chiave per ridefinire la leadership e rafforzare il posizionamento del partito all’interno della coalizione di governo.