Si parla ancora della vicenda del cane di Ploaghe, ecco il post pubblico della Clinica Veterinaria “Duemari”, di Oristano: «Buongiorno, non volevo aprire l’anno con una polemica , ma ci ho pensato tutta la notte e sono venuta alla conclusione che non potevo digerire i servizi televisivi legati al cane di Ploaghe ( ridente paese del sassarese ) . Il povero cane che aveva ricevuto una rosa di piombo sul muso ( cosa che vediamo molto spesso ) e’ stato giustamente eletto a cane simbolo dei maltrattamenti ecc ecc ecc . E fin qui mi trova d’accordo ( sempre non si tratti di un incidente di caccia come a volte succede, cosa ugualmente deprecabile). Dare visibilità a queste cose migliora la sensibilità delle persone a questi importantissimi temi. Subito dopo sono partiti i ricami di chi lo voleva ” ferito da un botto di Capodanno ” che in questo periodo vanno di moda, fino ad arrivare ai colleghi universitari che lo hanno prontamente soccorso e operato” nella unica struttura che si occupa di randagi in Sardegna ” …….chiedendo soldi per continuare ad offrire questo servizio…
Ecco. Qui mi sono abbastanza seccata. La stessa frase ripetuta da colleghi e giornalisti mi ha fatto passare davanti al naso gli oltre 800 randagi cani e gatti ecc ecc massacrati che sono passati per la nostra clinica in questi pochi anni . Mi sono comparsi tutti i vari Sparo, Crosticina, Ossobella, Repubblica ecc ecc ecc ecc … Mi è passato davanti tutto il lavoro dei miei colleghi della clinica, le centinaia di operazioni su casi disperati, le convalescenze di mesi, i recuperi e infine tutte le adozioni dei nostri rottami . Alcuni li abbiamo portati personalmente ovunque si creassero possibilità di adozioni per loro. Tutti i nostri animaletti recuperati si sono materializzati a tirarmi la manica della maglia a dirmi “MA CHE CAVOLO MILLANTANO QUESTI? Da 25 anni soccorriamo senza sosta animali in difficoltà, lo facciamo da tempi non sospetti , quando tra i veterinari non era di moda occuparsi di animali “senza portafoglio a seguito” Senza feste, notti, Natali o Capodanni. In un vero regime di pronto soccorso senza esclusione di alcun giorno o notte di questi lunghi 25 anni di professione. Siamo stati affiancati da Enti, Comuni, Vigili che hanno fatto crescere questo servizio UNICO sul serio nel suo campo e adesso scopro che non esistiamo…. Strana la vita. Vi prego di condividere questo stato. Non saremo una televisione, ma e’ giusto che le cose si sappiano. Grazie».
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