“La selezione di Abbanoa fa acqua: l’assessore Maninchedda che fa?”

Il consigliere regionale Paolo Truzzu chiede chiarezza sulle assunzioni di Abbanoa


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“I criteri previsti per la partecipazione alla selezione per l’assunzione in Abbanoa sono appropriati e tali da garantire la più ampia partecipazione possibile di candidati, soprattutto in considerazione della grave crisi occupazionale che attanaglia l’Isola?”

Se lo chiede Paolo Truzzu, Consigliere regionale di Fratelli d’Italia-An, e gira la domanda all’assessore regionale ai Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, anche attraverso una lettera apparsa sul suo blog (litaliaviva.wordpress.com/).

Scegliere è sempre difficile. Scegliere per valutare il personale forse lo è ancora di più, ne è consapevole Truzzu, “ma i criteri individuati per la selezione di nuovo personale nell’Ente di gestione unico del servizio idrico in Sardegna sembrano fare acqua da più parti”, aggiunge. “Intendiamoci subito: tutte le norme previste in materia di selezioni pubbliche, cioè pubblicità, imparzialità, economicità, trasparenza e pari opportunità, sono state rispettate – precisa – ma che senso ha prevedere come requisito di accesso alla selezione, soprattutto per gli addetti amministrativi al ciclo attivo, un’esperienza lavorativa di almeno 3 anni? È chiaro che tanti giovani disoccupati con meno di 36 mesi lavorativi non potranno partecipare. E che dire poi degli inoccupati? Che senso ha non consentire ai tanti giovani preparati e competenti, ma che non hanno mai avuto un’opportunità di lavoro (in Sardegna non sono pochi), di partecipare alla selezione”.

E ancora: “Che senso ha poi richiedere come requisito indispensabile per gli addetti amministrativi al ciclo passivo un’esperienza di almeno tre anni in aziende con più di 250 dipendenti? A parte che ci sarebbe da domandarsi quante sono le aziende con tanti dipendenti in Sardegna? E se la capacità di un soggetto di svolgere il proprio lavoro è forse determinata dal numero di colleghi che ha intorno? Anche in questo caso non sarebbe meglio prevedere tale requisito come requisito preferenziale e non come indispensabile per partecipare alla selezione? Vista la composizione del tessuto economico sardo (il 99% delle nostre aziende è sotto i 50 dipendenti), non c’è il concreto rischio che alla selezione per tale profilo possano partecipare solo soggetti non sardi?”.

Garantire la più ampia partecipazione possibile dovrebbe avere ancora visto che la selezione sembra un vero e proprio concorso: una preselezione, una prova scritta e una orale. Non un colloquio psico-attitudinale, né una verifica per valutare la reale capacità dei candidati al lavoro in gruppo. I dubbi dell’esponente d’opposizione aumentano quando si scopre che tutte queste discriminanti sembrano non contare per i profili superiori, direttivi o semi-direttivi. Proprio per quei ruoli in cui la capacità dimostrata a gestire strutture complesse e un numero elevato di sottoposti dovrebbe contare ancor di più.

“Sono convinto, anzi certissimo, che tutti questi dubbi possano essere condivisi anche dall’Assessore Maninchedda, indiscusso leader del Partito dei Sardi, e notoriamente propenso a difendere non solo gli interessi dei nostri conterranei, ma anche dei meno tutelati”, è l’auspicio di Truzzu. “Sono certo, quindi, che interverrà per tappare le falle e incanalare nella giusta condotta prima i criteri di selezione, quindi l’intero iter concorsuale per l’ingresso di nuove risorse in Abbanoa”.


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