Sempre umile e modesto come nel 2008 quando conquistò il primo vero podio, ossia quello di “Amici”, ma anche il cuore di Maria De Filippi e dei tanti telespettatori del famoso talent show che gli ha permesso di esprimersi artisticamente e consolidare il successo, un anno dopo, con la vittoria al festival di Sanremo. Oggi “Tu sarai la forza mia”, il brano che gli ha regalato l’emozione di stringere tra le mani l’ambito leone d’oro appoggiato a una palma, simbolo della città di Sanremo, più che mai quelle parole le dedica al suo pubblico che, tra applausi e cori da stadio, lo ascolta e canta insieme a lui. Non sono mancati i momenti difficili, gli anni scorsi una denuncia per furto aveva provato psicologicamente l’artista che nemmeno dopo le due sentenze di assoluzione, in primo e in secondo grado, aveva trovato pace dalle accuse diffamanti degli haters. Commenti che ancora oggi purtroppo si susseguono, generati da cattiveria e invidia da parte di chi nient’altro ha da fare se non sfogare la propria frustrazione attraverso la tastiera dello smartphone o del pc. Per fortuna ci pensano i suoi fans, decine di migliaia, a rinchiudere in gabbia i leoni di tastiera, il suo amato pubblico che, ancora una volta, lo incoraggia e lo accompagna durante ogni suo viaggio. Anche in Sardegna Carta si è esibito e ha regalato un tripudio di emozioni a coloro che hanno assistito agli spettacoli: da Gonnesa a Monserrato si è registrato il sold out e la scelta di far esibire il “Marco nazionale” non è stato un caso. “Per la nostra serata più importante – aveva comunicato il primo cittadino Tomaso Locci – abbiamo scelto Marco Carta perché è bravo e famoso. È sardo, ha vinto il festival di Sanremo e ci piace tanto”. E anche al cantante è rimasto nel cuore esibirsi a due passi da casa sua, in quei giardinetti di via del Redentore che in gioventù lo hanno visto attraversare il viale, magari in compagnia degli amici, per poi diventare il suo palco. Il giorno dopo l’esibizione, avvenuta il 14 agosto, nelle storie di Facebook e Istagram, mentre era già in viaggio per una nuova tappa del tour, non ha potuto non ripensare a quelle migliaia di persone che, assieme a lui, hanno cantato a squarciagola tutti i successi: “Con gli occhi ancora pieni di voi” aveva scritto l’artista. “Non è mai abbastanza, ogni volta vorremmo iniziare il concerto nuovamente da capo, anche davanti ai limiti fisici che una serata di due ore e mezzo può generare.
Credo – spiega Corrias a Casteddu Online – di aver avuto una grande fortuna a lavorare con un team così armonioso e professionale che per quanto faticoso possa essere a livello psicologico e fisico, pare sempre una passeggiata di piacere tra amici”. Una band composta da Fabio Castia, bassista, Aldo Turini, chitarrista, Andrea Coppola, pianoforte e tastiere, e Nicola Corrias, batterista e direttore musicale.
“La band è veramente band, dentro e fuori dal palco, perché abbiamo avuto modo di vedere il lato umano di Marco e la sua musica oltre l’aspetto prettamente lavorativo.
Quando saliamo sul palco siamo una cosa sola insieme a Marco, che ha la grande capacità di darci le chiavi delle sue emozioni ed il lusso di poter interpretarle insieme a lui, cosa per niente scontata.
Ogni concerto è diverso, assorbiamo tanto dal pubblico di Marco, che non si limita alla sola presenza ma a delle vere e proprie sorprese che cambiano da concerto a concerto, in particolare mi riferisco al suo world paper.
Ovviamente siamo ben spalleggiati, abbiamo una grandissima produzione che veramente lavora giorno e notte per noi, per Marco, per i tecnici e per la riuscita impeccabile in termini organizzativi.
Questa produzione di spettacoli porta il nome di “Numero Uno Spettacoli” di Tomasiello, con la costante professionalità e disponibilità di Tiziana Vadilonga, parte integrante della produzione.
I tecnici fenomenali che ci viziano e supportano, particolarmente Omar fonico palco, Matteo fonico sala e Silvestro.
Marco è stato fin da subito un grosso punto di riferimento per me che ho lavorato a quattro mani insieme a lui alla realizzazione di ciò che il pubblico vede ai suoi concerti, lavoro che ci tengo a dire ci ha tenuti impegnati per tutto l’inverno sino alle prove per i concerti.
Marco è una riserva naturale di risate, autoironia ed idee.
Non passava discorso che non comprendesse il suo pensiero per il pubblico, ogni cosa è stata ideata per il suo pubblico e per accontentare tutti.
I video che si trovano sui social non rendono giustizia a quello che veramente succede ai concerti, ci siamo ritrovati accolti in applausi che sono durati anche 2 minuti di fila, cori da stadio per Marco e sempre un sincero apprezzamento anche per tutti noi.
Sembreranno sciocchezze, ma noi ci sentiamo come quando entri a far parte di una grande e sincera famiglia che apprezza e rispetta per ciò che sei”.










