I treni, per passare in Sardegna, hanno bisogno di loro. Sono gli assuntori, o controllori dei passaggi a livello, che da decenni lavorano ogni giorno, senza sosta. Ma ora il rischio di finire senza lavoro è dietro l’angolo: “Sta per terminare l’operazione di elettrificazione delle linee, tra poco meno di un anno avremo decine di nuovi disoccupati in più”, spiega Massimiliana Tocco della Filt Cgil. In 25, i lavoratori tra Monserrato e Isili, hanno manifestato sotto il Consiglio regionale: “Lavoriamo tutto l’anno, senza ferie, ogni volta che passa un treno dobbiamo esserci. Chiediamo di essere totalmente dipendenti Arst, non vogliamo correre il rischio di finire disoccupati”, questo l’sos degli assuntori. C’è stato poi un incontro con l’assessore regionale dei Trasporti, Giorgio Todde. Ma le nubi fosche all’orizzonte sono ancora tante.
“Guadagnano circa 550 euro al mese, sulla base di una tipologia contrattuale normata un secolo fa da un decreto regio e poi congelata in una legge del 1964 che non prevede diritti minimi, quali maternità, congedi parentali, Naspi, e li inquadra come lavoratori autonomi benché svolgano un’attività tipicamente subordinata. È una paga da fame”, attacca la Tocco. “Nei prossimi giorni avremo nuovi incontri anche con la commissione regionale Lavoro, per capire come salvare tutti questi lavoratori e le loro famiglie dal baratro”.












